A cura di Federica Frezza
Le Weird Pages in questo appuntamento prendono una veste differente dalle precedenti, il che mi sembra appropriato visto che in quanto a scadenze sono diventate completamente imprevedibili. Si tratterà, infatti, di weird pages abbastanza speciali - un po' come la puntata di Natale delle serie TV anglofone - perchè parleranno di due libri sì, ma entrambi già tradotti in italiano, Warm Bodies e New HungerQuando Amazon mi suggerì per la prima volta Warm Bodies, descritto come un romanzo d'amore zombie, la mia reazione non fu delle più entusiastiche.Non sono una fanatica dei generi che, grazie ad un singolo episodio di successo, travolgono il mercato con copie più o meno riuscite e copertine tutte uguali. In questo caso però Warm Bodies aveva un paio di dati interessanti: primo – non credo sia difficile rendere affascinante, e quindi ottimo ruolo maschile principale, un vampiro; pallido, grondante charme, immortale, etc. etc. Ma uno zombie? Se anche si fosse trattato di un'operazione puramente commerciale per raccogliere chi sentisse la mancanza di una storia d'amore LeiUmana-LuiNo mi incuriosiva capire come ci fossero riusciti.Secondo – la copertina è intrigante (N.R. ci si riferisce alla copertina UK originale, che è ora stata sostituita dalla locandina del film, ARGH!). Giudico spesso un libro dalla copertina, e, anche se di solito non mi fermo lì, lo trovo un metro come un altro per capire in fretta davanti a cosa io mi trovi. È curioso che un commento del genere, inevitabilmente, porti alla memoria le parole di Giulietta
“Ci fu mai volumeche contenesse tanta vil materiae che fosse sì bene rilegato?”
ad ammonirci che le apparenze contano il giusto (non nel suo caso, ma non ci addentreremo qui nella faccenda).La ragione per cui il collegamento è curioso è che Warm Bodies attinge a Romeo e Giulietta in allusioni che personalmente trovo più formali che strutturali, almeno quando si riconosca che una trama di due innamorati separati da problemi più grandi di loro non è Made In Shakespearesempre e comunque.La sua storia editoriale è stimolante: nel 2009, dopo tre romanzi auto-pubblicati, Isaac Marion scrisse una storia breve intitolata I am a zombie filled with love, sono uno zombie ripieno d'amore, che si guadagnò in fretta un ampio pubblico online. All'inizio dell'anno successivo una casa editrice si era già fatta avanti per accaparrarsi i diritti di un romanzo intero.Il che è prevedibile ed avventuroso allo stesso tempo. La storia base di Warm Bodies è semplice: in un mondo post-apocalittico la popolazione è divisa in tre razze principali: umani, zombie ed Ossuti. La differenza tra le tre razze però non è profonda come le apparenze potrebbero fare pensare, si era tutti uomini una volta, ma adesso si è divisi lungo tre gradi di perdita della propria umanità.R. è uno zombie, e gode di un certo vantaggio sui suoi simili: gli è rimasto qualcosa del proprio essere umano, cui si aggrappa come può, ha persino un amico, con cui a volte, e a modo suo, riesce a parlare, M.(ercuzio). La società degli zombie cerca di scimmiottare un ordine e una regolarità ormai vuote, ma che aiutano a dare una struttura a giorni altrimenti tutti identici. L'unica eccezione, pur regolare a sua volta, alla ripetitività costante consiste nelle spedizioni in caccia di carne umana. Gli Ossuti sono, comprensibilmente, più aggressivi e pericolosi persino degli zombie, li tengono in riga grazie al loro stile di vita (?) che ha ormai ceduto completamente al lato animale dando loro una parvenza di Ordine Superiore, cui è comodo obbedire senza farsi domande. Gli umani sopravvivono come possono, asserragliati dentro uno stadio divenuto fortezza, militarizzati e addestrati ad un uso pro-attivo della paura.Durante una delle battute di caccia di cui sopra, R. si trova a sgranocchiare un cervello particolarmente gustoso, quello di Perry (Paride?), il ragazzo di Julie(t), e mentre i ricordi del suo pasto si fanno strada nelle sue rattrappite sinapsi, R. scopre sensazioni che aveva dimenticato, e che giacevano sepolte nel minuscolo spazio che ormai occupa il suo spirito, senza riuscire ad emergere in altra forma che grugniti e parole sconnesse. Il primo incontro tra i due improbabili innamorati ha qualche similitudine con Romeo e Giulietta: Romeo non ha un piano preciso in mente, quando si infila alla festa in maschera, che non sia proseguire nella relazione, principalmente fisica, con Rosaline, in quel momento il centro della sua attenzione. L'apparizione di Giulietta lo colpisce come un fulmine, cancellando quello che è in contraddizione con lei ed approfondendo quel desiderio di amore che Romeo provava già, ma non aveva esplorato del tutto.Julie funziona stilisticamente nello stesso modo: R. desidera un contatto umano, si rende conto di cosa gli manchi, ma è soltanto grazie al fantasma dell'amore che Perry provava per Julie che quel circuito ingarbugliato riprende a funzionare. E così, invece di mangiarsi anche lei, la porta con sé al villaggio zombie, ed insieme i due esplorano cosa significhi essere umani, cosa significhi amare, con uno sfondo che parla di empatia, amore e comprensione, e dove i cattivi veri sono il cinismo, lo status-quo e l'apatia.Warm Bodies ha a mio parere alcuni punti incredibilmente felici: alcune delle descrizioni silenziose di R. sono non soltanto scritte in modo eccellente, riescono a centrare il bersaglio del loro significato in grado indirettamente proporzionale a quanto R. riesca ad esprimerle.È vero, forse se spogliato dello stile della scrittura, dei personaggi, delle descrizioni del mondo in cui si svolge, Warm Bodies è una storia piuttosto banale su “come l'amore possa riportarti alla vita”, che in metafora non è molto lontano da un Bacio Perugina, come messaggio.Ma cosa significa spogliare un libro di stile di scrittura, personaggi e descrizioni? Significa cannibalizzarlo ed osservarlo con una certa superficialità. A volte semplificare non è necessariamente la strada giusta.Per questo a chi si fermi ad un giudizio simile su Warm Bodies suggerisco di leggerlo di nuovo, magari concedergli un'altra chance, perché sono convinta che sotto l'apparente ovvietà del significante si nasconda un significato che, ad aver voglia di cercarlo, regala frasi e riflessioni non comuni. A chi abbia ancora un grado di reticenza dico, tipo campagna elettorale, questo non è un young adults come tanti altri! È per questo che, quando il 28 gennaio di quest'anno è uscito New Hunger tra i più affamati c'ero io.Si tratta di una breve novella (se ti piace potresti finirla in un'oretta) che dimostra come lo stile di scrittura di Marion sappia sempre essere fluente ed erudito e che si focalizza sull'inizio del mondo sgangherato in cui si svolge Warm Bodies. Da lì si esce con tante domande, ed era legittimo, io credo, aspettarsi risposte in questo prequel. Ma se ad alcuni interrogativi si ottiene spiegazione (come mai R. e M. sono amici?), ne nascono altri a fomentare la curiosità.New Hunger ha un gigantesco elemento che a mio parere lo rende ancora più invitante di Warm Bodies, e cioè le diverse prospettive delle varie voci narranti: se nel suo fratello maggiore ci si diletta con i loquaci pensieri di R. qui ci vengono offerti punti di vista diversi, voci diverse, che insieme compongono un quadro più complesso e più completo.Una delle caratteristiche che ho apprezzato di più in entrambi i volumi, è la capacità che la storia ha di opprimere il lettore con un forte senso di angoscia, trasformando i suoi orizzonti in quelli della narrazione e a volte togliendo il fiato con descrizioni così crude da trasportare inevitabilmente chi legge in un clima di guerra. Sono convinta che Mr. Marion sia ben conscio del potere della sua penna, ed in New Hunger09 mette il carico da undici incastrando in una posizione pericolosissima una coppia di fratelli, disperatamente in cerca di una scheggia di salvezza.Rimangono alcuni punti oscuri nella trama complessiva (niente panico, il 15 ottobre 2012 è stato annunciato un sequel), ma il clima è quello angosciante, apocalittico e anticonvenzionale con cui Warm Bodies ci ha svezzato.Ed io ho giusto finito di digerire, sento crescere un languorino...