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Freddie Mercury rinnegato in patria

Creato il 24 novembre 2011 da Americanbadhead

Freddie Mercury rinnegato in patriaVent’anni fa moriva, forse, la miglior voce che la musica abbia mai avuto: all’età di 45 anni, si spense Freddie Mercury, eccentrico frontman dei Queen, il cantante con la voce più bella di sempre. Mercury, all’anagrafe, era Farrokh Bulsara e nacque a Stone Town, in Zanzibar.

Vent’anni dopo la sua morte, accaduta il 24 novembre 1991, nello Zanzibar è vietato ricordarlo, celebrarlo perché Freddie era un’icona gay, omosessuale, morto per colpa dell’AIDS: una vergogna secondo un posto dove il 90% della popolazione è musulmana osservante, nonostante ci siano vagonate di turisti che ogni settimana visita il posto e le guide turistiche ricordano che lì, a Stone Town, è nato Freddie Mercury. Facile trovare anche la casa che gli ha dato i natali, in Kenyatta Street, pieno centro di Stone Town, su cui però c’è semplicemente una targa d’oro, su cui è inciso il suo nome. Un locale porta il suo nome, ma solo qualche poster rende omaggio all’immortale Freddie, per non dare troppo nell’occhio, ricordandolo quando nessuno ci pensa, senza pubblicità, anche se non è proprio lo stile prediletto da Mercury.

Mica come a Montreaux, in Svizzera, dove c’è una statua sul Lago di Ginevra, piena di fiori, biglietti, foto sbiadite, poesie, gadget, un po’ come la tomba di Jim Morrison a Pere Lachaise, a Parigi.


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