Magazine Cinema
Origine: USA
Anno: 2013
Durata: 91'
La trama (con parole mie): Reggie è un tacchino più intelligente rispetto alla media dei tacchini, e da sempre è uno strenuo detrattore delle feste comandate, in particolare del Giorno del Ringraziamento, noto per i massacri di tacchini i tutto il Paese.
Quando, a causa della preferenza nientemeno che della figlia del Presidente degli States, viene graziato e si trasferisce a Camp David come animale di compagnia della bambina, scopre il piacere della sedentarietà accompagnata da ingenti quantitativi di pizza.Una notte, però, è rapito da Jake, strambo e forzuto esemplare di tacchino fuggito da una batteria che dice di conoscerlo e di avere una missione da compiere con lui: viaggiare nel tempo, dirigersi nel passato e togliere il tacchino dal menu del Giorno del Ringraziamento prima ancora che lo stesso sia istituito. Riusciranno i due pennuti a compiere la loro missione?
Il duemilatredici non passerà certo alla Storia come l'anno dei film d'animazione.Se si escludono, infatti, il discreto I Croods e l'ottimo Wolf children, sul grande schermo è passato davvero ben poco che possa essere considerato degno di nota negli ultimi dodici mesi, Free birds - Tacchini in fuga compreso: senza dubbio il lavoro del semisconosciuto Jimmy Hayward - che, alle spalle una carriera da animatore, diresse l'agghiacciante Jonah Hex ed il più interessante Ortone nel mondo dei Chi - soddisfa e diverte più del recente ed inutile Planes targato Disney, eppure finisce per rientrare senza troppi sforzi nella categoria delle pellicole facilmente dimenticabili fin dalle prime ore dopo la visione.Pescando da un immaginario che passa dall'approccio quasi videoludico e fumettoso di Men in black - soprattutto nella prima parte, dedicata alla messa a punto del piano per viaggiare nel tempo ordito dallo strambo tacchino Jake - a quello epico di Avatar - nella seconda metà, incentrata sulla scoperta dei tacchini di quasi quattro secoli or sono e sulla loro battaglia per "l'indipendenza" dagli umani e dal futuro Giorno del Ringraziamento -, l'ora e mezza scarsa scorre via piuttosto velocemente, venendo incontro soprattutto in termini cromatici ai gusti dei più piccoli cercando al contempo di piazzare qualche battuta in grado di tenere viva l'attenzione dei genitori presenti, pagando però il dazio di una scarsa originalità in termini di script ed un'animazione senza dubbio lontana dagli standard pixariani o nipponici - del resto anche il bugdet non è lo stesso messo a disposizione della costola di Mamma Disney -.Siamo dunque lontani - malgrado l'adattamento italiano avrebbe voluto farlo credere - dall'approccio praticamente autoriale di Galline in fuga o dalle grandi produzioni di genere, ma tutto sommato Reggie e Jake funzionano, così come - almeno per quanto riguarda il sottoscritto - la seconda parte ambientata nel pieno di un setting in stile Balla coi lupi in grado di solleticare corde ben precise della mia sensibilità di spettatore: peccato per una fase centrale noiosetta ed una mancanza di carattere di fondo che rende difficile considerare Free birds come un titolo davvero degno di nota o per il quale possano sembrare ben spesi i soldi per la benzina, il biglietto del Cinema, popcorn e bibita e lo stress di un pomeriggio da baby sitter magari anche degli amichetti dei propri figli.Da parte mia, ho semplicemente lasciato scorrere le immagini accompagnando un pomeriggio di gioco sul tappeto con il Fordino, che di tanto in tanto si è lasciato andare a qualche grido all'indirizzo di quel buffo pennuto blu che compariva con il suo faccione nel pieno della potenza del tv al plasma - o almeno la potenza che permette una qualità video non proprio eccelsa - rimpiangendo non poco le stagioni che videro passare sul grande schermo proposte decisamente autoriali - Valzer con Bashir, Persepolis - o pietre miliari in grado di aprire gli occhi al grande pubblico rispetto al dato di fatto che non si trattava di semplici "cartoni animati", come troppo spesso i distributori italiani tendono a considerarli, ma di opere fatte e finite in grado di battersi ad armi pari con i film di fiction interpretati da attori - si vedano La città incantata o il già citato Wolf children -.In tempi di crisi come questo, del resto, ci siamo abituati quasi senza farci più caso a tirare la cinghia: non sarà dunque difficile archiviare lavori trascurabili come Free birds con un sorriso accondiscendente e sperare per il meglio, in attesa che il futuro cambi le carte in tavola per quanto riguarda l'animazione - e non solo -.
MrFord
"Ohohohohohhhhh
and the bird you cannot change
and this bird you cannot change
lord knows I can't change
lord help me I can't change
lord I can't change,
won't you fly high, Free Bird, yeah."Lynyrd Skynyrd - "Free bird" -
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