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Free Fall: potenza a tutto volume

Creato il 02 maggio 2013 da Postscriptum
 

Free Fall - Power And Volume - Artwork

Tira dritto come un treno in corsa, non fa fermate, diretto e spedito verso gli anni ’70; che, a sentire questi suoni, sembrano trascorsi soltanto l’altroieri.

La modernità, che così sottilmente e impercettibilmente si insinua tra le pieghe dell’hard rock classico, incide a poco a poco le tracce del cd.

Power & Volume, prodotto dall’ etichetta indipendente tedesca Nuclear Blast, profuma di leggenda, celebrando i fasti del passato.

Se decidessimo di ascoltare soltanto la voce del frontman Kim Fransson, non accompagnato da tutti gli altri componenti del gruppo, potremmo sentire in essa gli echi di Robert Plant o di Bon Scott. Già da questa somiglianza è facile intuire i modelli a cui si ispirano gli svedesi Free Fall: The Who e Motorhead che a tratti fanno capolino tra le note portanti degli AC/DC e dei Led Zeppelin.

Questo però non significa che la band abbia creato dei brani scontati o peggio delle imitazioni dei “mostri sacri”. Non c’è spazio solo per la celebrazione; in tutto il loro lavoro i Free Fall riescono ad inserire una parte di loro stessi, anzi, a dare se stessi..un’impronta di personalità che rende attuale il classico. Ascoltare per credere le AC/DCiane“Love Bombing” e “Damnation”.

freefall

In ogni brano si oscilla tra passato e presente; un passo indietro per capirci, ma tre in avanti.

Energia allo stato puro ti investe già nel primo brano “Power & Volume”. Il riff di chitarra di Mattias Bärjed, scaraventa addosso tutta la sua virilità, facendoci pregustare un album le cui sonorità non conoscono le mezze misure.

Spaccano e spaccano, macinano e macinano km su km, cercando di far rivivere quel sogno antico.

Senza fronzoli, la magia della storia del rock non sembra più un ‘illusione, ma diventa concretamente reale e viva tra gli urletti strozzati del cantante (che si apprezzano molto bene nella seconda traccia “Free Fall”) o nei giri sporchi di basso di Jan Martens.

Il moto perpetuo permette di mantenere alti i giri del motore, il ritmo di “Midnight Vultures” chiarisce ancora meglio le intenzioni di sprofondare le radici nel passato, recuperando riff magnetici e assoli sempre più diretti ed efficaci.

Il battito pulsante del sound retrò si fa coinvolgente, riempiendodi passione e nostalgia.

Nostalgia che si assapora nella lisergica “Attila”, una lunga spirale di flusso che avvolge con i suoi tentacoli psichedelici, ricordando le atmosfere orientaleggianti di certi Led Zeppelin.

Il panorama musicale si arricchisce di avvincenti suoni acidi e taglienti della chitarra, trasformando “World Domination” in un crescendo di pura emozione.

Questi ragazzi svedesi trasandati e duri nascondono una certa dose di raffinatezza e di stile che emerge dalla loro genuinità e schiettezza quasi al limite della sfacciataggine.

Brividi inevitabilmente scendono lungo la schiena e non solo…

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