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FreeSea in New York

Creato il 26 settembre 2011 da Maurizio Lorenzi

Stavolta FreeSea, il nostro inviato per le strade del mondo, ci scrive dalla città della grande mela: New York.

 

Tutti gli uomini sognano.

Non pero’ allo stesso modo.

Quelli che sognano di notte

nei polverosi recessi

della mente si

svegliano al mattino

per scoprire che il sogno e’ vano.

Ma quelli che sognano di giorno

sono uomini pericolosi,

giacche’ ad essi e’ dato vivere

i sogni ad occhi aperti

e far si’ che si avverino

   T.H. Lawrence

 

Per la prima volta ho deciso di affrontare la grande giungla della metropoli più di moda del mondo. Personalmente, queste due parole prese separatamente non mi ispirano un buon feeling, quindi potete immaginare che risultato possano dare tutte due unite: METROPOLI + MODA. Da viaggiatore (che m’illudo di essere) ho imparato che quando si viaggia non sempre tutto è come te lo sei sognato, letto o visto, nel bene o nel male. Quindi metto da parte tutti i pregiudizi e parto.

Come sempre non ho una meta ma un obbiettivo: PERDERMI! Credo sia il miglior modo di vedere le città. Puoi passare dal centro più caotico e colorato ad una via in periferia dove chi ti guarda pensa (e a volte te lo dice in faccia) “ma che ci fai quí?”. Ed è proprio lì che vive la città, fuori dai cartelli pubblicitari, luci e binari turistici, lì puoi vedere come la gente respira, puoi conoscere e perdere tempo con un residente bevendo un caffè al bar del quartiere, ed è proprio li che ho capito che New York è una città di sognatori perché la gente ha visi e costumi diversi. Il loro nonno vive a migliaia di chilometri di distanza: uno è indiano, uno messicano, marocchino, italiano e così per ogni angolo della terra. A NY c’è il mondo e ci sono i figli di quei padri che hanno cercato il sogno americano ed ora vivono tutti lì, insieme, tra il caos della METROPOLI più alla MODA.

FreeSea in New York
Non voglio descrivere NY perché la sua sintesi sarebbe troppo lunga e soggettiva. In città così grosse c’è di tutto, dipende da cosa si cerca e sopratutto cosa si vuole vedere, e non intendo con gli occhi.

La foto che allego non è la migliore che mai abbia fatto, ma mi piace. Mi trovavo nel polmone di NY,  a Central Park dove tutto si rallenta e non si sentono i clacson della macchine, gli odori della metropolitana ed il panorama non ha il giallo dei tanti taxi. Camminando, sono state le bolle di sapone ad attirare la mia attenzione, quelle dei bambini e delle madri, quasi tutti di una razza diversa, ma che convivevano insieme con un sorriso.

  

      FreeSea


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