La French American Fondation è nota per la sua formazione, "Young Leaders", riservata ogni anno ad una decina di giovani pluri laureati. Su otto socialisti selezionati come giovani "Young Leaders", oltre a Francois Hollande nel 1996, sei sono entrati a far parte del governo. Il più "atlantista" non è colui che crediamo ..
Via gli " Young Leaders ": Alain Juppé, Valérie Pécresse, Nathalie Kosciusko-Morizet, Laurent Wauquiez, Jeannette Bougrab... Largo a gli "Young Leaders " François Hollande, Pierre Moscovici, Arnaud Montebourg, Marisol Touraine, Najat Vallaud-Belkacem, Aquilino Morelle (Adetto ai discorsi del presidente), etc.
"Finalmente volti nuovi! ". Nuovi? Tutto è relativo ... infatti, tuttigli " Young Leaders " dell'UMP (hanno lasciato il posto ad altri "Young Leaders" del Partito socialista.
François Hollande e Pierre Moscovici dal 1996, Marisol Touraine e Aquilino Morelle dal 1998, Arnaud Montebourg dal 2000 e Najat Belkacem-Vallaud dal 2006, tutti "Young Leaders".
Tutti sono stati accuratamente selezionati e "addestrati" dalla granderéseau elitario franco-americano, sconosciuto al grande pubblico, promosso tra gli altri dallaBanca d'affari Lazard. In altre parole, tutti questi signori hanno fatto domanda e si sono fatti raccomandare per essere ammessi a questo programma di punta ceato dal FAF, la Fondazione Franco-Ameriana. La FAF è di per sé a cavallo tra Parigi e New York, fondata nel 1976 dai presidenti Ford e Giscard d'Estaing.
Si noti che tra il 1997 e il 2001, John Negroponte ha presieduto la FAF prima di diventare, tra il 2005 e il 2007, durante la presidenza di George Bush, il primo direttore (DNI o Director of National Intelligence), che abbia coordinato tutti i sevizi segreti USA dirigendo l'US States Intelligence Community(che comprende una quindicina di agenzie, tra cui l'FBI e la CIA).
Fondata nel 1981, il programma Young Leaders permette di creare "legami duraturi tra giovani professionisti di talento francesi e americani, e che fanno ben sperare di poter un giorno occupare posizioni chiave nell'uno o nell'altro paese."
Scelti da chi? Da un comitato di selezione rigoroso, composto soprattutto da ex Young Leaders, che scelgono solo una decina di ammessi all'anno. Solo 13 uomini o donne politici sono stati ammessi dal 1995, meno di un politico all'anno, in media.
Questi fortunati "eletti" sono scelti come al solito tra l'elite francese: solo il 4% dei giovani leader francesi non sono laureati dell'ENA o in possesso di almeno un Bac+5 (Laurea in Ingegneria), tre quarti sono uomini, 80% parigini ... insomma la " crème de la crème " delle grandi scuole francesi.
Una specificità francese, che, come lo sottolinea un rapporto della FAF, assume " una funzione di "riproduzione sociale" della " classe dirigente "[...] in un paese dove la semplice nozione di leadership si riferisce alle "lauree" e non alle qualità intrinseche della persona, come spesso accade oltre Atlantico ".
In breve, il nuovo presidente e dei suoi nuovi ministri, sono dei puri prodotti delle nostre grandi scuole, " questi attori influenti (che) personificano il "pensiero dominante" da decenni a quesa parte " secondo la FAF.
Quando si parla di reti di influenza, si tira fuori la "teoria del complotto" e di solito si ci si affretta a precisare che il ruolo di tali organizzazioni è marginale e informale. Per quanto riguarda l'efficacia dei "Giovani Leader", le cifre parlano più chiaro di tutto un lungo discorso: su gli 8 otto socialisti selezionati come Young Leaders dopo Francois Hollande nel 1996, 6 entrano a far parte del suo governo di questa settimana.
[...] Nel settembre 2006, durante la sua visita negli Stati Uniti, Nicolas Sarkozy ha tenuto un discorso alla French American Foundation (FAF), sottolineando la necessità di "ristabilire le relazioni transatlantiche" e parafrasando lo statuto della Fondazione di "rafforzare le relazioni franco-americane considerate come elemento essenziale del partenariato transatlantico."
A quelli che mi chiedono, in occasione della visita di Francois Hollande a Barack Obama, "Perché i giornalisti non parlano di questo, invece di parlare di suo soggiorno negli USA quando era studente e il suo gusto per il cheeseburger, di cui non ce ne importa niente? ". Che chiedano a giornalisti che hanno l'abilità di servirci questi hamburger, preparati da cresimanti, prendendo i loro lettori per sottaceti!