Magazine Psicologia

Freud e la sindrome degli antenati I

Da Simonetta Frongia
In merito a "La Sindrome degli antenati" di Anne Anceline Schutzenberger di cui avevo già accennato qualcosa, vorrei esporre alcune osservazioni in merito ad alcuni noti autori come Freud, Dalì e Van Gogh. A pag.137 in merito a Freud nel capitolo: "La ricostruzione delle alleanze", scrive "Non c'è alcuna legge che proibisce a due fratelli di sposare due sorelle -o a una sorella e a un fratello di sposare un fratello e una sorella." Freud e la sindrome degli antenati I

Ad esempio Sigmund Freud (1856-1939) incontra Martha bernays (1861-1951) e, nel 1883, sua sorella Anna 81858-1955) sposa Eli Bernays (1860-1923), fratello di Martha. Nel,1896 Freud sposa dunque la cognata acquisita: Sigmund darà a sua figlia il nome della sorella Anna e Anna darà alla propria figlia il nome della sorella del marito.(9) (9) Anna Freud (1895-1982) la preferita di Freud, lavorerà con lui e diventerà psicoanalista.........l'anno seguente alla sua nascita (1896), la cognata di Freud, Minna Bernays (1865-1941), va a vivere in casa Freud, ed essendo la sua camera comunicante con quella dei coniugi, essi cesseranno di avere rapporti sessuali. Più tardi, sempre nel 1896, il padre di Freud, Jacob (1815-1896) muore, e Freud comincia la propria autoanalisi.
.....................Freud lievemente traumatizzato dalla morte avvenuta a 9 mesi, del fratellino secondo genito Julius (1857-1858) - morte avvenuta lo stesso anno in cui venne a mancare anche lo zio Julius, fratello più piccolo di sua madre Annalisa, ancora ventenne (ma Freud era preoccupato principalmente del suo posto di primogenito privilegiato).
Sigmund Freud e Anna Freud -Bernays saranno i soli, tra fratelli e sorelle, a emigrare e a non essere uccisi durante la II^ guerra mondiale (1942-1943).   
Sembra che questi legami non siano immuni da drammi e problemi e, se notiamo bene sembra quasi che in certe famiglie certi legami siano più volte ripetuti da una generazione all'altra, la Schutzenberger sembra quasi volerci suggerire un modo alternativo e diverso per spiegare non solo la storia di certe famiglie, ma qui ci aiuta a dare una nuova immagine d'insieme ai legami del Dottor Freud, mettendo sotto la lente un grande uomo, una grande mente e, dando un altro modo per interpretare certi avvenimenti al di là delle logiche spiegazioni, in effetti riprende un concetto caro a Freud secondo cui certe cose si possono "interpretare" solo attraverso l'inconoscibile e con l'intreccio delle vite e del loro peso sulla nostra esistenza.
Simonetta

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