Il concetto di giustizia, osservato nel contesto piccolo borghese della società svizzera. Il tema centrale dell’opera di Durrematt è perfettamente reso in questo affascinante e coinvolgente libro che Adelphi propone in nuova edizione, dopo quella di Marcos Y marcos di qualche anno fa. Un libro da non perdere, per la capacità di rendere al lettore le trame segrete, l’avidità e la grettezza, l’arroganza e l’impunità del potere, le segrete e impalpabili strade della giustizia umana… Tutto parte con un apparente rovesciamento del concetto di noir: un omicidio, commesso sotto gli occhi di decine di persone dall’assassino, presto condotto in prigione: che ingaggia però un legale per dimostrare la sua innocenza….
Friedrich Durrematt, Giustizia, Adelphi
Tutta giocata di sponda è la partita di biliardo (umano) su cui si impernia questo romanzo giallo: o meglio “antipoliziesco”, giacché sin dall’inizio ci esibisce l’assassino. La prima palla a finire in buca, per un colpo a la bande, è la testa calva del professor Winter, esimio germanista: centrato dai proiettili dello squisito consigliere cantonale Kohler, cade con la faccia nel piatto di tournedos Rossini che stava gustando nel ristorante Du théâtre. Quindi, a una a una, rotoleranno in buca le altre palle – un playboy, una squillo d’alto bordo, una perfida nana, un protettore -, delineando un autentico rompicapo: “II comandante era disperato. Un omicidio senza motivo per lui non era un delitto contro la morale, bensì contro la logica”. Kohler, poi, in galera è l’uomo più felice del mondo: trova giusta la pena, meravigliosi i carcerieri, e intreccia serafico ceste di vimini. Ha un unico desiderio: che l’avvocato Spät, squattrinato difensore di prostitute, si dedichi finalmente a un’impresa seria (ma a lui sembrerà pazzesca) e riesamini il caso partendo dall’ipotesi che non sia Kohler l’omicida: “Deve solo montare una finzione. Come apparirebbe la realtà, se l’assassino non fossi io ma un altro? Chi sarebbe quest’altro?”. Accettata la sfida, Spät precipiterà ben presto in un gorgo, in una surreale commedia umana e filosofica che tiene tutti – lettori in primis – col fiato sospeso: per quale ragione Kohler è di umore tanto allegro? E perché mai ha ucciso Winter?