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Frisco: la nostra vacanza – Parte 1

Da Marcoemaia

Alamo Square: è un panettone di erba, piante e sentieri che si trova dalle parti di Lower Haight. Il parco, luogo ideale in cui portare i propri amici cani a scorrazzare, è circondato da deliziose casette colorate, tra cui le celeberrime e fotografatissime “Painted Ladies”, che si trovano al 710–720 di Steiner Street. Si tratta di una fila di edifici in stile vittoriano costruiti tra il 1892 e il 1896.

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Alcatraz: ci si arriva prendendo il traghetto al Pier 33. Non è detto che si riesca a trovare posto per il giorno stesso, quindi se non si hanno alternative conviene mettersi in coda molto presto. La visita all’ex forte, ex prigione militare al tempo della guerra civile e, più recentemente, ex carcere di massima sicurezza, è focalizzata principalmente sull’edificio che contiene le celle (con audioguida gratuita compresa), che nel corso dei suoi 29 anni di attività come supercarcere, ha ospitato famosi gangster tra cui Al Capone e Bumpy Johnson. Interessanti sono anche le vedute del cortile, dell’area mensa e degli uffici amministrativi. L’audioguida tenterà di immergervi nell’atmosfera di Alcatraz raccontandovi di rivolte soffocate nel sangue ed evasioni spericolate, con la testimonianza di carcerati e guardie dell’epoca. Dall’isola si può inoltre godere di uno straordinario panorama dello skyline di San Francisco e del Golden Gate avvolto nella classica nebbia. Il costo della visita è di 27 dollari.

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Castro: il quartiere gay – casa dell’attivista Harvey Milk (per info: vedete il film con Sean Penn, Milk), ucciso dal supervisore cittadino Dan White, nel 1978 –, è fantastico. Bellissimi negozi e boutique, tanto movimento, ristoranti di ogni genere (dal bistrot, all’italiano, al pub), in un tripudio di bandiere arcobaleno, messaggi anti-violenza e cultura. Come quella che fanno al Castro Teather, vecchio teatro e ora cinema, che proietta nuovi blockbuster e grandi classici. Noi siamo andati a vedere Vertigo di Hitchcock, ambientato proprio a Frisco. Prima della proiezione, un organista intrattiene il pubblico con siglette d’antan e le musiche della colonna sonora del film. Inaspettato, emozionante, pazzesco. Tra gli ori, il grande lampadario e i dipinti stile Secessione, sembra di essere tornati agli anni ’50. Il pubblico che applaude, urla e mormora è compreso nel prezzo del biglietto!

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Chinatown: qua a NY è abbastanza squallida e triste. Qui a Frisco, invece, è colorata, allegra, piena di lanterne ed è piacevolissimo passeggiarci e indugiare nei negozi, abbastanza kitsch, di soprammobili, borsette ed enormi sculture di giraffe. Non mancate una visita a Ross Alley (sfondo di film come Indiana Jones e il tempio maledetto e Karate Kid 2), a Waverly Place (coi suoi templi collocati ai secondi piani delle abitazioni) e alla porta Dragon Gate.

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Coit Tower: si trova in punta a Telegraph Hill ed è il posto ideale da cui scattare alcune belle foto del panorama della città. Dalla cima della collina, raggiungibile a piedi o tramite il bus numero 39, potrete entrare nella torre, utilizzare il comodo ascensore manovrato da un arzillo anziano cinese e raggiungere la torretta panoramica. Da lì, avrete una visione a 360° (purtroppo schermata da vetri) di tutta la città, dal Bay Bridge ad Alcatraz al Golden Gate, dai moli ai grattacieli di downtown. La torre è un monumento ai vigili del fuoco della città, ed è stata realizzata grazie alle cospicue donazioni della signora Lillie Hitchcock Coit, eccentrica e facoltosa signora che amava partecipare agli spegnimenti degli incendi e che divenne, per questo, la mascotte dei vigili. L’accesso alla torre costa 5 dollari. Non dimenticate di dare un’occhiata ai murales che abbelliscono la base, realizzati da 26 artisti diversi.

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Diego Rivera Gallery: Rivera era il grande amore della baffuta Frieda Kahlo. Presso il SF Art Institute potete vedere aggratis un suo gigantesco murales del 1931 che lo ritrae di spalle mentre guarda il fermento di Frisco. La scuola è notevole per il suo tetto terrazzato, sul retro, dal quale godere di una splendida vista sulla baia e su Coit Tower. Se ci andate di martedì verso mezzogiorno, come noi, potrete sentire anche l’inquientante sirena seguita da voce robotica che dice “This is an earthquake alert test”. E’ per preparare i francescani a eventuali terremoti, visto che la zona è super sismica (si trova su tre faglie) e si aspettano il Big One entro il 2036.

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Ferry Building: come riciclare una stazione per traghetti? Facendone un grandissimo centro gastronomico alla Eataly ma molto meno sborone. Piccole botteghe chic di olii, gelati, frutta secca, cioccolato, carne e pesce e negozi di articoli da cucina e giardinaggio, più molti ristorantini e tema e pasticcerie stile anni ’50. Noi abbiamo provato la polenta di Cane Rosso e la torta di mousse di cocco di Miette. Promossi a pienissimi voti. Tre volte alla settimana, la mattina, fuori c’è anche un mercato di prodotti biologici.

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Fillmore: a pochi passi da Japan Town, una via che ricorda un po’ Soho. Boutique di prodotti di bellezza organici, cartolerie chic, librerie underground, negozi di abiti disegnati da artisti locali, punti vendita di arredo di design, bistrot, pasticcerie francesi, caffetterie ampie e rilassate piene di bella gioventù col Mac che lavora mentre sorseggia giganteschi cappuccini tra casette colorate, alberi profumati e una luce ambrata che fa sognare. Ci sono anche tutti i marchi che contano, da Marc Jacobs a Ralph Lauren, passando per Betsy Johnson e Mac.

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Golden Gate: il rossastro simbolo di San Francisco non richiede certo spiegazioni. Tuttavia, per godere appieno della vista del ponte, dovrete faticare un poco, utilizzando l’orrido sistema di trasporto pubblico della città. Ci sono due bus, il 28 e il 76 che attraversano il Presidio, storico avamposto militare controllato nel corso della storia da spagnoli, messicani e, infine, statunitensi e vi conducono quasi all’imbocco del ponte. Lo spettacolo è davvero emozionante. Se vi avanza tempo, il Presidio contiene anche il Palace of Fine Arts, monumentale edificio di ispirazione classica costruito per l’esposizione internazionale di Panama e del Pacifico del 1915, circondato da un laghetto artificiale.

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