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Frittata di riso all'africana...ed è subito cena!

Creato il 13 agosto 2011 da Marianna06

Questa sera(sabato sera) mi è venuta voglia di una bella frittata ma di quelle come si confezionano in Africa e che i miei amici tanzaniani mi hanno riferito essere particolarmente saporose per i loro palati.

Mi occorre ovviamente  del riso in quantità bastante (almeno 250 gr.),  6 uova, del formaggio grana grattuggiato(150gr.), dei pomodori pelati, una cipolla, del prosciutto crudo tagliato a listarelle, olio d'oliva, sale e pepe.

Metto a bollire l'acqua sul fornello e al momento opportuno verso il riso, che porto a metà cottura.

Intanto, in una padella ampia e non aderente, verso dell'olio e i pomodori pelati tagliati per lungo, con un pizzico di sale , la dose giusta, e la cipolla tagliata sottile,che faccio cuocere per un quarto d'ora massimo, volendo esagerare, magari fino ad una ventina di minuti.

Unisco ,quando la salsa di pomodoro è pronta, nella padella il riso  a metà cottura, cui aggiungo il prosciutto tagliato a listarelle, parte del grana grattuggiato e i tuorli d'uovo sbattuti, che amalgamano il tutto.

A parte invece sono state già montate le chiare.

Pronta è  subito una capiente teglia da forno con i bordi alti, in cui  prontamente verso riso e salsa di pomodoro.

Sul composto spruzzo abbondantemente il  rimanente formaggio grattuggiato e vi incorporo  le chiare montate a neve.

Una lieve macinata di pepe nero è il tocco finale indispensabile.

Il forno deve essere ad una temperatura di almeno 180 gradi per ospitare il tutto.

Dopo un quarto d'ora di tempo la pietanza è sicuramente pronta.

La lascio raffreddare moderatamente, fuori dal forno e servo in tavola.

Come sempre completo la cena accompagnando la "mia" frittata all'africana con un'insalata verde e un gustoso frutto di stagione.

E innaffio il tutto con un vino di banane molto "speciale", che arriva dritto dritto dal Rwanda.

E i giochi sono fatti.

L'invito è...provate anche voi. Sono certa che spazzolerete tutto....

 E, naturalmente, buon appetito!

 

   A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

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