Camerun e Ciad hanno riorganizzato la sicurezza delle proprie frontiere per arginare il flusso illegale di diamanti.
I cosiddetti diamanti insanguinati sono la principale fonte di reddito dei gruppi armati della vicina Repubblica Centrafricana, Secondo il ministro delle Miniere del Camerun, il governo ha provveduto a impiegare un numero maggiore di personale militare alle frontiere per poter identificare i diamanti certificati e i diamanti illegali.
Dallo scorso novembre, la Repubblica Centrafricana è stata ufficialmente sospesa dal commercio di diamanti, con l'obbiettivo di arginare il flusso di diamanti insanguinati. Ma il commercio illegale di pietre preziose non si è fermato, ha semplicemente cambiato strada: transita per il Camerun, attraverso il quale confluisce nel circuito commerciale internazionale.
I movimenti ribelli utilizzano i diamanti grezzi per finanziare una sanguinosa guerra civile contro i governi legittimi del paese.
Anche il Ciad potrebbe seguire l'esempio del Camerun, consapevole del fatto che la comunità internazionale potrebbe imporre delle sanzioni se le pietre preziose insanguinate attraversassero il suo territorio.
Il continente africano ha già vissuto le stesse esperienze nel recente passato. In Sierra Leone, in Angola e in Liberia, i diamanti sono stati utilizzati per alimentare conflitti civili che hanno portato a indicibili sofferenze umane.
L'unico paese in cui i conflitti non sono terminati è la Repubblica Centrafricana, dove da 15 mesi è in corso un sanguinoso conflitto, con i combattenti musulmani e i gruppi cristiani che si combattono ferocemente.
Secondo le Nazioni Unite e le agenzie umanitarie sono più di 1.000 le persone che sono state uccise e circa un milione la popolazione sfollata a causa delle violenze.
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