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Non si è mai troppo grandi per un film della Disney. Passano gli anni ma restiamo sempre incollati allo schermo, gli occhi lucidi, e per un'ora e mezza torniamo bambini. Il bello di questi film è che riescono a sciogliere il cuore degli adulti. Parliamo di neve e ghiaccio, quindi "sciogliere" è la parola giusta.
La cosa migliore di questo film sono i personaggi, non i soliti stereotipi a cui le fiabe o i vecchi film ci hanno abituati, no. La Disney fa un passo avanti, un gran passo.
Abbiamo un principe non proprio "azzurro" ma direi più bastardo. Abbiamo una principessa, Anna (doppiata da Serena Rossi), che è probabilmente uno dei personaggi migliori che la Disney ci abbia regalato: simpaticissima, spigliata, nessuno direbbe che è una principessa. Attorno a lei ruota quasi tutta la vicenda, riuscendo a togliere la scena anche alla regina Elsa.
Son personaggi moderni, e questo può solo far piacere. I comprimari sono ancora meglio: il pupazzo di neve Olaf (doppiato da Enrico Brignano) è il personaggio comico di turno, i suoi siparietti fanno davvero ridere ed è colui che serve a sdrammatizzare la situazione di qua e di là; Kristoff è un ragazzo alto e grosso, la cui figura cozza col classico "ragazzo d'oro di cui la protagonista s'invaghisce", venditore di ghiaccio ormai disoccupato, che va in giro in compagnia della sua renna Sven, aiuta Anna a ricongiungersi con la sorella e finirà per catturarle il cuore; poi troviamo i simpaticissimi Troll, piccoli e capaci di mimetizzarsi prendendo le sembianze di pietre.
Poi c'è Elsa (doppiata da Serena Autieri), una regina che possiamo benissimo considerare un antierore, perché porta con sè un potere malvagio (può controllare la neve, il ghiaccio), che la costringe a fuggire via e a nascondersi nella montagna, per evitare di fare del male al suo popolo, ma soprattutto alla sorella Anna, che aveva già ferito involontariamente quando, da piccole, usavano i poteri di Elsa per creare pupazzi di neve e divertirsi. Per evitare che Anna soffra, deve assolutamente dimenticare i poteri della sorella. Per questo, le viene impedito pure di vederla, e i rapporti fra le due vengono ridotti a zero.
E qua sta il punto centrale del film: non la solita storia d'amore fra principe e principessa (sì, vabbè c'è qualcosa di simile anche qui), ma bensì il rapporto tra fratelli, in questo caso fra sorella e sorella. Due sorelle che da piccole hanno passato solo bei momenti assieme, per poi venire separate contro la loro volontà. Due sorelle non possono essere separate, si cresce assieme, si soffre, si gioisce, l'una accanto all'altra. È un amore eterno, particolare, incredibile. Ed ecco perché, quando per salvare Anna serve un atto di vero amore, quell'atto è proprio il ricongiungimento con la sorella, la riappacificazione, il sentimento imprescindibile che ritorna al suo posto, dove doveva e deve essere per sempre. Due sorelle. Un unico grande amore. Chi ha fratelli potrà capire molto bene ciò che ho scritto, e potrà emozionarsi ancora di più con questo film. Per un fratello/sorella si fa di tutto, si affronta pure il freddo assurdo, si scalano montagne, si affrontano mostri di ghiaccio, si rischia di restare congelati per l'eternità, ma si scende anche a compromessi: per preservare una sorella si sceglie anche di non vederla, di non avere con lei una vita tra fratelli normale e stupenda. Questo concetto espresso dal film mi è piaciuto molto.
Il regno di Arendelle ora è al sicuro, grazie all'amore tra sorelle. Anna si toglie anche qualche altra soddisfazione: dopo essersi invaghita precocemente di un principe che nell'animo si è dimostrato un perfetto stronzo, trova finalmente la persona perfetta per lei, ovvero il buon Kristoff. Uno capace di sfidare la tempesta per tornare a salvarla. Se non è amore questo.
Soddisfattissimo da questo nuovo prodotto Disney. È sempre un piacere ammirare certe storie, certe immagini. Ottime canzoni, davvero, e ottima la versione italiana. Forse la voce di Serena Autieri, nelle parti non cantate non era tanto adatta al suo personaggio, ma tutto il resto mi ha convinto.
Qua siamo di fronte ad un film semplice, ma forte e diretto dal punto di vista dei personaggi e di ciò che ci vuole trasmettere. Perché da bambini è un'esperienza meravigliosa, ma da grandi si è più consapevoli, analizziamo meglio il messaggio e lo basiamo sulle nostre esperienze. Una cosa straordinaria.
Che dire, VIVA ANNA ED ELSA! Difficilmente mi dimenticherò di loro, come succede solo coi grandi personaggi!
Ecco la stupenda LET IT GO, fresca vincitrice dell'Oscar alla miglior canzone. Qua nella versione italiana, cantata da Serena Autieri.
Poi una vera chicca, uno dei pezzi più divertenti del film, in versione karaoke! Mitico Olaf! (canta Enrico Brignano).