Scritto da: Marta Graziani 15 ottobre 2014 in Mangiare e bere Inserisci un commento 214 visite
Sentiamo spesso dire che una dieta equilibrata deve includere anche il giusto consumo di frutta e verdura: si parla di almeno 5 porzioni al giorno. Ma quanto siamo sicuri di quello che arriva sulle nostre tavole? A chiarire i nostri dubbi ci ha pensato un’indagine di Altroconsumo, che ha analizzato più di 100 campioni di frutta e verdura, inclusi alcuni biologici, cercando eventuali tracce di sostanze pericolose.
Sotto alcuni aspetti, pare che i risultati siano confortanti, perché non è stato riscontrato alcun abuso di pesticidi, tranne che per un solo campione di pere. Bisogna anche aggiungere che, però, in altri casi pere, fragola ed insalata contenevano più residui di pesticidi diversi, anche in piccole quantità. Vediamo quindi quali sono i consigli di Altroconsumo, per essere più tranquilli rispetto alla frutta e verdura che consumiamo, eliminando eventuali tracce di contaminanti.
Come eliminare le tracce di pesticidi da frutta e verdura
- Lavare bene – Lavare sotto l’acqua corrente è già un buon modo per rimuovere i residui depositati in superficie. Se invece siete soliti lasciare frutta e verdura a mollo, meglio aggiungere all’acqua anche un po’ di bicarbonato. Ancora, si possono sciacquare gli alimenti con acqua e aceto di mele: basta utilizzare un cucchiaio di aceto per ogni litro d’acqua, lasciandole a mollo per cinque minuti. Patate, carote e sedano vanno pulite con una spazzola pulita e poi sciacquate sotto l’acqua fredda.
- Sbucciare – Attraverso la sbucciatura vengono eliminati quasi completamente tutti i residui. Di contro, però, si perdono alcune sostanze utili di frutta e verdura, come le fibre.
- Variare – Una dieta varia è un modo per limitare l’assunzione di pesticidi o, quantomeno, essere meno esposti alle stesse sostanze, evitando un effetto accumulo. Provate ad alternare frutta e verdura diversa.
- Cuocere – Mentre alcuni pesticidi sono abbastanza resistenti al calore, altri di degradano con la cottura, o comunque si disperdono nell’acqua.