Magazine Società

Fruttero & Lucentini", la magia de "La donna della domenica"

Creato il 16 novembre 2015 da Gaetano61
Fruttero & Lucentini

"Lo charme d'impossibile definizione che stava sotto la crosta scontrosa della città, e che ogni tanto emergeva, irresistibile perché inaspettato"

("La donna della domenica", nell'edizione Adelphi, 1994)

"La donna della domenica" è un famoso libro scritto dalla coppia Fruttero & Lucentini, uscito nel 1972(l'ho letto colpevolmente solo ora): è un romanzo giallo che affascina prima di tutto per la descrizione di un mondo, la borghesia torinese dei primi anni settanta, dipinta nei suoi modi di pensare e di porsi. Così, ad esempio, viene descritto l'approccio del commissario di Polizia, Santamaria, alle prese con "quel" mondo, nello svolgimento delle indagini sul primo omicidio della vicenda:

"Erano umilissimi, i veri "grandi" di Torino. Ma appunto lì - sospirò il commissario - stava la difficoltà: non sentendosi superiori a te, gli dava un fastidio tremendo che tu potessi sentirti inferiore a loro; e dietro modi urbani, incoraggianti banalità, stavano sempre in agguato, spiando come tigri ogni sintomo di servilismo, di ossequio o perfino di semplice imbarazzo da parte tua. [...]. Se, d'altra parte, anche ogni indizio di burbanza poliziesca li indisponeva, non era perché si sentissero offesi (nell' "ambiente" non si offendevano mai), ma perché ci vedevano un goffo tentativo di compensazione del tuo ingiusto, assurdo, imperdonabile senso d'inferiorità nei loro confronti. In ogni caso, se sbagliavi, la loro reazione era una sola: si ritraevano nel proprio guscio e ti escludevano, blandamente, spietatamente, definitivamente. Un muro".

In una Torino percorsa da scosse sociali - il seguito del sessantotto studentesco e operaio - l'alta borghesia vive in un mondo separato, come i passeggeri della prima classe di un treno. Questo mondo "a parte" avverte l' "altro", prima ancora che una minaccia alle proprie sicurezze, come diverso da sé da un punto di vista estetico. E proprio per affrontare meglio quel mondo, al commissario incaricato delle indagini, De Palma, viene affiancato un altro commissario, Santamaria, ritenuto caratterialmente più idoneo allo scopo.

I personaggi sono tutti finemente descritti, e l'epilogo della vicenda - con la scoperta dell'assassino, il cui disvelamento è in grado di sconvolgere tutte le previsioni del lettore - è la dimostrazione che il delitto e la mancanza di senso estetico, non conoscono appartenenze sociali.

Le ultime righe del romanzodi Fruttero & Lucentini, lasciano in sospeso quello che poteva essere il futuro di una notte d'amore tra due persone, ma restituiscono anche l'atmosfera di una città che, appena si è sicuri di aver definito in qualche modo, subito scolora in qualcos'altro d'inafferabile:

"[...] oggi era domenica, una domenica di giugno nel vecchio centro della città, tagliato fuori dall'arco dei grandi rientri festivi, chiuso in un guscio forse sicuro, prezioso, inalterabile, o forse invece di una fragilità senza avvenire".


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :