Quanno la vigna se fa d’oro fino
e li filari pareno grillanne,
è l’ora de la mozza*. Se fa er vino, *(la vendemmia)
se metterà la frasca a le locanne.
Se leva in celo er canto contadino
ch’è dorce ar core come ninne-nanne;
pe li vicoli antichi dar grottino
t’avvorge odor de mosto che se spanne.
Ne le cantine è tempo de lavoro:
pe mille rivi d’ogni sito accosto
si riverza ׳gniggiorno un fiume d’oro.
Strideno torchi e spremeno ner tino
da vaghi sfranti lagrime di mosto.
Ride dio Bacco e aspetta san Martino.
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Quando la vigna diventa tutta d’oro \ ed i filari sembrano ghirlande \ è l’ora della vendemmia. Si farà il vino, \ si metterà la frasca alle porte delle cantine e delle osterie.
Si alza nel cielo il canto lieto dei contadini \ ch’è dolce al cuore come una ninna-nanna; \
girando per la penombra dei vicoli, \ ti avvolge l’odore del mosto che sale dalle cantine.
Ferve il lavoro nelle cantine:\ per mille rivi dal vicino contado \
vi si riversa ogni giorno un fiume d’oro.
I torchi stridono spremendo nel tino \ lacrime di mosto dagli acini schiacciati. \
Dio Bacco se la ride felice e aspetta san Martino per la svinatura.
1° classificata al Premio internazionale di poesia Piccapane
MOTIVAZIONE DELLA GIURIA: Piena aderenza ai temi indicati nel bando. Padronanza del lessico e delle tecnica espressiva, chiarezza e immediatezza del messaggio.