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Ftse Mib: anche il nostro listino festeggia la QE3

Da Finanza E Dintorni @finanzadintorni

Partiamo subito col grafico del Ftse Mib:

Ftse Mib: anche il nostro listino festeggia la QE3

FTSE MIB – Grafico nr. 1

Il nostro indice ha chiuso la seduta a 16.624 punti, registrando un +2,34%.

Il bilancio settimanale è pari ad un +3,19%.

Ultime sedute:

Ftse Mib: anche il nostro listino festeggia la QE3

FTSE MIB – Grafico nr. 2

La scorsa settimana:

“Gli elementi positivi lasciano aperta la possibilità di nuovi impulsi rialzisti, ma allo stesso tempo quelli negativi ne limitano gli obiettivi, indicandoci la necessità, a breve, quanto meno di correggere, per poter scaricare l’ipercomprato e chiudere il gap; solo a quel punto si capirà se il mercato vorrà riprendere a salire o se i tempi saranno maturi per un calo importante.”.

Di nuovi impulsi rialzisti se ne sono avuti ma, la correzione, che sembrava essersi avviata ieri, s’è subito esaurita per via della QE3 annunciata da Bernanke.

Inoltre, non solo non è stato chiuso il gap venutosi a formare la passata settimana, ma addirittura oggi se n’è formato un altro, la cui chiusura richiede una discesa almeno fino a 16.467 punti (il precedente a 15.788).

L’ipercomprato è salito ulteriormente, ma tale elemento non offre garanzia di una discesa, ma semplicemente suggerisce prudenza.

Ora l’obiettivo è quello di rompere la resistenza posta in area 17.050, soglia che, come possiamo osservare dal primo grafico, nell’ultimo anno ha respinto due volte i tentativi di allungo del Ftse Mib.

Considerata la chiusura settimanale vicina ai massimi, è più che lecito ipotizzare che la prossima settimana si possa anche raggiungere tale area; a quel punto:

  • un superamento convinto rappresenterebbe un segnale di forza, anche se il rischio è che il mercato arrivi con il fiato corto (ipercomprato e gap up aperti);
  • con un nuovo respingimento, invece, si configurerebbe un triplo massimo; a quel punto diventerei piuttosto negativo e la correzione potrebbe portare quanto meno alla chiusura del gap più basso (quindi almeno a 15.788 punti), ma non so, visto che da oggi siamo in QE3, se il ribasso potrà essere più profondo. Molto dipenderà da eventuali eventi (uscita della Grecia dall’area Euro? nuove tensioni dei BTP e/o dei Bonos perchè i Paesi emittenti non sono disposti a chiedere aiuti alla Bce per non sottostare a condizioni stringenti? ecc.).

A proposito della QE3, ieri ricorderete che ho espresso il mio stupore per la sua attuazione.

Oggi ho letto un articolo di Panorama (scritto qualche giorno fa, quindi sicuramente prima dell’annuncio) in cui si parlava di Bernanke; vi riporto uno stralcio:

“Se conquista la Casa Bianca, Mitt Romney lo licenzia. Al capo della Federal Reserve non resta che stampare moneta per sostenere Barack Obama.”.

In buona sostanza, Bernanke non è ben visto dal candidato repubblicano e, di conseguenza, è legittimo pensare che l’attuale presidente della Federal Reserve ‘tifi’ per una vittoria di Obama.

Arrivare alle elezioni con i mercati in gran spolvero costituirebbe un indiscutibile aiuto per Obama e la QE3 è la miglior arma per cercare di far salire i mercati.

In sintesi, questa è la conferma che la vera motivazione che sta alla base della decisione presa ieri sia prettamente di carattere politico.

Ciò non toglie che le quantitative easing siano più che apprezzate dai mercati; d’altro canto, è pur vero che l’annuncio è stato preceduto da rialzi di tutto rispetto, ed inoltre, come detto precedentemente, altri eventi potrebbero ostacolare la strada del rialzo.

Tuttavia, ad oggi abbiamo una chiusura settimanale sui massimi, tutti e tre i trend positivi e la QE3 (che riguarda gli Stati Uniti, ma, come abbiamo visto oggi ed in passato, i mercati americani influenzano tutti i mercati): per non farsi del male sarà bene attendere qualche figura di inversione prima di pensare anche solo di essere vicini all’esaurimento del rialzo.

Concludo con una precisazione:  non vorrei che, leggendo quanto ho scritto in questi due giorni, qualcuno pensasse che io creda che emettere denaro non sia produttivo.

Tutt’altro: a mio avviso, nei periodi di crisi, in cui ci sono vuoti di liquidità la Banca Centrale DEVE emettere denaro (è proprio ciò che dovrebbe fare l’Area Euro), ma lo deve spendere nel modo giusto, altrimenti l’economia non ha benefici.

A tal proposito, invito a leggere, chi non l’avesse ancora fatto, il mio E-book sulla MMT.

Riccardo Fracasso


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