Il Ftse Mib ha chiuso la seduta a 19.692 punti, registrando un +0,96%.
Il bilancio settimanale è pari ad un +1,41%.
La scorsa settimana, nell’evidenziare la tenuta della soglia di supporto intorno a 19.090 punti, si scriveva:
“Tornando allo scenario, ovvio che in assenza della tenuta di area 19.090 l’analisi sarebbe stata più semplice perché tutti gli elementi avrebbero indicato verso la stessa direzione (al ribasso).
Ad ogni modo, a mio parere ancora oggi, seppur in misura meno ampia, lo scenario più probabile resta quello di una prosecuzione del calo in grado di chiudere almeno il secondo gap (quindi discesa almeno fino a 18.697 punti).”.
Grafico:
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Grafico nr. 1 – Ftse Mib
Se da una parte è vero che il Ftse Mib ha proseguito il calo perforando il supporto a 19.090 punti, dall’altra devo onestamente sottolineare che ha invertito prepotentemente al rialzo prima di chiudere il Measuring Gap.
Tale andamento ha confermato una sequenza di minimi crescenti:
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Grafico nr. 2 – Ftse Mib – Minimi crescenti
Tanto per chiarire, in un trend chiaramente positivo (ormai da diversi trimestri), ogni operazione short rappresenta un’operazione rischiosa, perché in controtendenza.
Al momento, operazioni simili sono giustificate solo nel caso in cui dovessero manifestarsi segnali chiari, come una figura di inversione confermata o come lo è stato, per esempio, il movimento di chiusura dell’exhaustion gap verificatosi a fine gennaio, ecc.
Fino a che tale sequenza di minimi e massimi crescenti rimarrà intatta, ogni correzione andrà letta come occasione di acquisto.
Per di più, le chiusure di seduta e di settimana sui massimi rendono probabili un nuovo massimo giornaliero (nella seduta di lunedì) ed un nuovo massimo settimanale (in una delle successive 4 sedute).
Inoltre, seppur non vi sia stato contatto, può definirsi raggiunto il target della Forchetta ribassista (l’area intorno alla Mediana):
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Grafico nr. 3 – Ftse Mib – Raggiungimento area Mediana
Considerato il quadro sin qui descritto, al momento s’è obbligati a guardar verso l’alto, alla ricerca di un obiettivo del rialzo in corso.
Un primo obiettivo da tenere in considerazione è rappresentato dalla parallela superiore della Forchetta ribassista, che al momento transita a circa 20.000 punti.
Se alla Forchetta ribassista se n’aggiunge una rialzista, si ottiene il seguente risultato:
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Grafico nr. 4 – Ftse Mib – Forchetta ribassista e Forchetta rialzista
Emerge un’interessante area di convergenza tra la parallela superiore della Forchetta ribassista e la Mediana della Forchetta rialzista aggiunta al grafico, aspetto che rafforza l’importanza di area 20.000 punti.
Se effettivamente il mercato dovesse arrestare la propria corsa nei pressi di tale soglia, saremo in presenza del mancato superamento del precedente massimo (20,175 del 22 gennaio), comportamento ovviamente negativo.
Altri target li otteniamo calcolando le estensioni di Fibonacci:
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Grafico nr. 5 – Ftse Mib – Estensioni di Fibonacci
Il più delle volte il target corretto è rappresentato dal secondo livello di estensione di Fibonacci (in questo caso a 21.215).
In questo caso, tra i tre, sarei invece propenso ad assegnare maggiori probabilità al primo perché molto vicino al precedente massimo (20.175 punti), che potrebbe fungere da resistenza ed arrestare il rialzo.
Mi rendo conto che i tanti target messi sul campo possano creare confusione; proprio per questo ritengo che la strada migliore sia quella di non anticipare il mercato e valutare l’eventuale formazione di una figura ribassista nei pressi dei vari livelli indicati.
Riccardo Fracasso