Ad un certo punto c'è apparsa l'immagine di una matrioska e lo abbiamo messo in relazione alla nostra vita. Come se da quel primo seme, non facessimo che aggiungere strati e rivestirci di una corazza più resistente, frutto dell'esperienza e degli errori passati. Sono abbagli, perché la nuova pelle assomiglia sempre e irrimediabilmente a quella precedente. È un po' così lo spettacolo dal titolo tanto provocatorio quanto intelligente Fucked, della promettente autrice britannica Penelope Skinner, un viaggio a ritroso di una giovane donna da prostituta a vergine, ripercorrendo i tanti "giorni dopo" della sua vita.Narrazione tutt'altro che cruda o cupa, come inizialmente il titolo potrebbe portare a credere, ma un tragicomico sfogliare autoironico fatto di momenti eccitanti. Un lento scrostarsi disincantante, partendo da un piccolo prologo ambientato nell'oggi quando, una donna senza nome, Effe, ritrova su vecchio quaderno una fiaba romantica da lei scritta a dodici anni, preludio a quell'amore da favola a lungo ricercato nella vita. È il motivetto che apre le danze e fa scorrere i giorni all'indietro, spalancando le porte del primo flashback, quello di una triste e drogata ballerina di lap-dance in un locale vuoto la sera di Capodanno. È lo stato più superficiale della matrioska, il più recente di una serie di errori di valutazione che hanno costellato la vita di Effe, nella sfrenata ricerca dell'uomo ideale. E poi via, un passo e un anno indietro, a Leo, l'uomo dei sogni; e ancora due anni prima a Mike, l'hippie che rompe il voto di castità fatto da Effe col suo pene infetto; e poi Ian e l'incontro con un uomo sconosciuto, raccontato attraverso un esilarante skatch da film muto. Indietro, fino al punto di partenza, mentre uno schermo scandisce il tempo e proietta le parole che riassumono i pregiudizi con i quali ogni giorno facilmente etichettiamo le donne come Effe: "prostituta", "promessa sposa", "vittima", "troia", "oggetto", "vergine".Una scrittura agile e acuta, spiritosa, la quale lascia lungo il suo percorso una serie di piccole risatine del pubblico che immediatamente rispolvera le sue avventure sessuali. Le sue osservazioni sugli uomini e la sessualità, risuonano in maniera tremendamente vera ed è facile che sia donne che uomini, sappiano rivedersi nelle avventure di Effe.
A fare in modo che Fucked (per la prima volta in Italia) sia uno spettacolo da mettere senz'altro in agenda, c'è la freschezza della performance di Francesca Romana Degl'Innocenti, attrice divisa tra Spagna e Italia, la quale ottimamente si trasferisce nel corpo di questo goffo personaggio. Un raggio di sole sul crucciato cielo romano, occhi negli occhi senza esitazione, un'intimità generosa protesa verso lo spettatore, subito messo a proprio agio nel raccolto ambiente del Teatro Stanze Segrete. Una scena composta sempre da un pouf rosso, uno spogliatoio, uno sgabello e qualche altro oggetto, un'atmosfera che cambia invece grazie alla sola bravura di Francesca Romana (senza per nulla dimenticare l'abile regia di Marco M.Casazza, di cui è traduttrice), da lugubre locale notturno a luminosa cameretta di un'adolescente. Un'interpetazione giocata sul filo della delusione, del sogno costante e d'una crescente ingenuità, un preciso linguaggio corporeo i cui gesti non hanno mai spinto alla distrazione. E al momento delle congratulazioni, è stata lei a ringraziarci per la nostra apertura, come se l'apertura all'ascolto di uno spettatore non dipendesse affatto dall'abilità dell'interprete a crearne i presupposti. Brava e umile, un sorriso radioso e contagioso che l'accompagna anche fuori, ben lontano dal peso di coloro che spesso vediamo trascinarsi sulle spalle la solennità dell'arte drammatica. In inglese si dice "to play", ed è stato davvero un gioco, gradevole e al tempo stesso profondo, avvolgente a 360°. Per nulla svuotati, riempiti piuttosto, come una giovane ragazza uruguaiana in viaggio in Italia, la quale per il suo ultimo giorno di permanenza a Roma ha preferito al chiasso della folla che nulla lascia, l'esperienza del teatro, di Fucked. Ci saluta soddisfatta, felice di quest'ultima esperienza italiana, che a lungo le rimarrà dentro. Le crediamo. Non ha deluso le aspettative: inutile dire che lo raccomandiamo. A.A.
FUCKED di Penelope Skinnerproduzione Onni e Amagrat TeatreRegia di Marco M. Casazzacon Francesca Romana Degl'Innocentidall'11 al 20 ottobre presso
TEATRO STANZE SEGRETEvia della penitenza 3 - Romainfo: 06.6872690 - 3889246033 orari: mart/sab ore 21 - dom. ore 19Biglietti: 13€
INCONTRI:Sabato 12 ottobre - h.18.00
Casa Internazionale delle Donne
(via della Lungara 19, Roma)
QUELLO CHE LE DONNE (NON) DICONO
in occasione del debutto italiano dello spettacolo Fucked di Penelope Skinner
la protagonista Francesca Romana Degl'Innocenti e il regista Marco Maria Casazza, con Antonia Brancati, agente letteraria dell'autrice invitano il pubblico ad un incontro introdotto da Katia Ippaso.
Interverranno Betta Cianchini, autrice teatrale impegnata con Punto D nell'organizzazione della prima "Notte Rossa" contro il femminicidio (domenica 13 ottobre, Teatro Lo Spazio, Affabulazione, Fonderia delle Arti, Angelo Mai Occupato, Teatro Valle Occupato) e Marina Senesi, che sarà a Roma per la presentazione del suo monologo "Se si può raccontare", (comunicato in allegato) promosso da Europa Donna per il Mese della prevenzione (14 ottobre, Teatro Ambra alla Garbatella).Ad accogliere il pubblico ci sarà anche un banchetto informativo sull'attività del' United High Commissioner for Refugees, che quest'anno ha assegnato il premio Nansen a una donna, Angelique Namaika, per il suo impegno in difesa delle donne vittime di tortura. Segue aperitivo (vini offerti da Casale del Giglio).BIOGRAFIE:PENELOPE SKINNER - Giovane drammaturga britannica venuta alla ribalta dopo il grande successo di critica e di pubblico ottenuto nel 2008 con il suo primo testo, Fucked, presentato all’Old Red Lion Theatre di Londra e al Festival di Edimburgo. Nel 2010 la sua commedia Eigengrau ottiene la nomination per l’Evening Standard Award for Most Promising Playwright, riconoscimento che vince nel 2011 con The Village Bike, uno spettacolo campione d’incassi, molto amato da tutta la stampa britannica, che le vale anche il George Devine Award. I suoi testi sono rappresentati al Bush Theatre, al National Theatre e al Royal Court Theatre di Londra, tempio della nuova scena inglese, dove è membro del Young Writers Programme.MARCO M. CASAZZA - Formatosi alla scuola di Massimo Castri, Tadeusz Kantor e Giorgio Strehler, Marco M. Casazza conduce da vent’anni come attore e regista, oltre che dramaturg e traduttore di testi teatrali, una ricerca sui linguaggi del teatro contemporaneo. Con questo nuovo progetto - dopo “5 x UNA!” di Enrico Luttmann (al T. Stabile del Friuli Venezia Giulia), “IL LACCHÈ E LA PUTTANA” di Nina Berberova (Mittelfest - Cividale del Friuli), “THREE SISTERS COME & GO” (Theaterlab - NY), “100m2” di Juan Carlos Rubio e “LA LISTA” di Jennifer Tremblay (Rassegna di Drammaturgia Contemporanea Internazionale ‘In Altre Parole’ - Roma) - indaga le zone d’ombra e le fragilità ma anche la forza inaspettata di una donna che, davanti allo scenario desolato delle illusioni perdute, riesce a ridere di sé e a reinventarsi, superando il lieto fine di cartapesta delle fiabe.FRANCESCA ROMANA DEGL'INNOCENTI - Si diploma alla scuola Teatro Azione di Isabella Del Bianco e Cristiano Censi. Prosegue la sua formazione con Giancarlo Sepe, Ennio Coltorti, Nikolaj Karpov e l’Odin Teatret di Eugenio Barba. A diciotto anni inizia a lavorare come aiuto-regista alla Plexus T., la produzione teatrale di Lucio Ardenzi. Nello stesso periodo debutta come attrice a Roma e inizia a fare tournée in Italia. Come aiuto-regista, lavora con alcuni dei registi più conosciuti in Italia, come Armando Pugliese, Luca Barbareschi, Antonio Calenda e Gigi Proietti, ed è diretta tra gli altri dallo stesso Pugliese, da Anna Proclemer, Ennio Coltorti, Marco Maltauro. Recita anche in fiction e documentari. Nel 2006, si laurea in legge e inizia a collaborare con l'agenzia letteraria teatrale di Antonia Brancati, nel diritto d'autore. Dal 2010 al 2012 è Artistic Advisor del Perugia International Film Festival. Vive a Barcellona, dove crea, con Raissa Brighi e Maddalena Basevi, la compagnia AMAGAT TEATRE.