![Fuga d' amore (fujtina) - Storia d'altri tempi 1^ parte - Fuga d' amore (fujtina) - Storia d'altri tempi 1^ parte -](http://m2.paperblog.com/i/102/1028148/fuga-d-amore-fujtina-storia-daltri-tempi-1-pa-L-fxXgAn.jpeg)
La storia che sto per raccontare si svolge alla fine degli anni '40 a Bagnara Calabra, una cittadina della provincia di Reggio Calabria che si affaccia sullo stretto di Messina con dirimpettaio il vulcano Stromboli, rinomata per la produzione del torrone, la lavorazione della ceramica e la pesca del pesce-spada.
Circondata da amene colline, Bagnara Calabra si distende su un’ampia spiaggia, che in estate si popola di numerosi turisti provenienti da tutta Italia e dall’estero. Incantevoli sono i suoi tramonti e incantevole è il suo mare di colore viola, i cui riflessi inondano la cittadina di un’atmosfera da sogno, che la rendono ancora più bella nelle serate di agosto quando il cielo è tempestato di stelle e la luna irradia i suoi raggi d’argento. In questo palcoscenico allestito dalla Natura, i personaggi, totalmente inventati (ogni riferimento a persone o cose realmente esistite è da ritenersi puramente casuale) rappresentano uno spaccato di vita vissuta del primo dopoguerra, alla vigilia del Giubileo- Anno Santo 1950.
I protagonisti principali sono Domenico e Carmela, due ragazzi coetanei di buona famiglia che, abitando nello stesso paese, hanno la possibilità di frequentarsi ogni giorno; la loro amicizia pian piano si trasforma in amore. Si incontrano di nascosto grazie ad alcuni amici fidati che li proteggono da occhi indiscreti tenendo per loro il segreto di una relazione sentimentale molto casta.
Lui ha qualche anno in più; finite le scuole elementari all'età di 13 anni inizia a lavorare come manovale in una impresa edile e a 18 anni è considerato un bravo muratore; lei invece dopo le elementari inizia a frequentare una sartoria vicino casa per apprendere l' arte del cucito e già a 17 anni è una sartina molto apprezzata in città.
A 20 anni non ancora maggiorenni (la maggiore età è a 21 anni) decidono insieme di uscire allo scoperto e far sapere a tutti il loro rapporto amoroso (da circa due anni clandestino) e da questa decisione cominciano i dissapori, le maldicenze e gli ostacoli che rendono loro la vita difficile.
In città si comincia a mugugnare e a sparlare alle loro spalle, forse per gelosia o per invidia; i genitori di entrambi continuano a credere che tra di loro ci sia solo amicizia, ma si sa nei paesi si mormora perche' a 20 anni, per la gente, si è ancora piccoli per pensare all'amore. Intanto Domenico, non curante continua ad incontrarsi con Carmela che condivide con lui momenti felici: abbracci, baci, carezze ma niente sesso.
Un giorno Domenico viene a sapere che uno dei suoi amici, un certo Mario, da molto tempo prova un certo interesse per la sua Carmela, la quale in più occasioni gli ha fatto sapere, tramite amiche comuni, che non è il suo tipo e che tra di loro ci può essere solo ed esclusivamente amicizia. Domenico una sera nella Villa Comunale si trova con alcuni amici, tra i quali c' è anche Mario.
Ad un certo punto Domenico chiama in disparte Mario per chiedergli se quanto gli è stato riferito sia vero o soltanto una diceria, uno scherzo di cattivo gusto. Mario, imbarazzato e sorpreso della domanda di Domenico prima tentenna poi balbettando conferma. Nasce un'animata discussione durante la quale Domenico, molto arrabbiato, gli sferra un pugno che lo fa stramazzare a terra. Intervengono gli amici e mentre uno va a calmare Domenico un altro soccorre Mario a terra svenuto spruzzandogli dell 'acqua prelevata dalla vasca della Villa e dopo pochi minuti viene accompagnato a casa.
Intanto Domenico per giustificarsi del gesto violento usato nei confronti di Mario dice agli amici che non era sua intenzione fargli del male ma soltanto dissuaderlo dal molestare la sua ragazza. Dagli stessi amici gli viene consigliato di andare a casa e non uscire per qualche giorno.
Il giorno dopo in paese si viene a sapere della lite tra Domenico e Mario e in casa di Carmela scoppia un litigio tra lei e la madre, che fino ad ieri considerava Domenico soltanto un amico di famiglia. Carmela confessa alla madre per la prima volta il suo amore per Domenico e giura sull’anima dei propri cari piangendo che tra lei e Domenico non è successo niente di peccaminoso e riceve dalla madre uno schiaffo proprio nel momento in cui arriva il padre, il quale vedendo Carmela litigare con la madre chiede ad entrambe il motivo di tanto frastuono. Carmela, piangendo si chiude in un’altra stanza e la madre racconta al marito quanto ha saputo dalla gente del paese proprio quella mattina nel piazzale della chiesa all'uscita della Messa.
Nei piccoli paesi del Meridione d'Italia (in modo particolare) si sa la gente nel riportare i fatti aggiunge sempre qualcosa di suo, per cui il racconto che fa la madre di Carmela al marito non rispecchia la realtà dei fatti ma viene amplificato e arricchito di una serie di dicerie che mettono in cattiva luce Carmela e di conseguenza la reputazione della famiglia.
Il padre, turbato dal racconto, ha uno scatto d’ira e bestemmiando tira un pugno ad un tavolino che va in frantumi, procurandosi una escoriazione alla mano destra.
La madre alla fine riesce a calmare il marito, il quale a voce alta, per farsi sentire da Carmela chiusa in camera,impreca contro Domenico dicendo:" Quel mascalzone non deve più farsi vedere in casa mia né d'ora in poi dovrà incontrare Carmela.Ed io che lo consideravo un amico di famiglia ........ Bello amico!"
Carmela chiusa nella sua stanza pensa al suo ragazzo e non potendolo informare diversamente di quanto è acceduto in casa, strappa un foglio dal suo diario e scrive: “Caro Mimmo, i miei hanno saputo della nostra storia ed è successo il finimondo. Mi hanno proibito di incontrarti e il pensiero di non poterti vedere mi fa impazzire. Trova il modo per sanare questa frattura. Ciao, ti amo!” lo chiude e si affaccia alla finestra.
Nel cortile un gruppo di ragazzine sta giocando ‘a singatella" o campana (gioco prettamente femminile che consiste nello spingere saltellando con un solo piede una pietra dentro caselle numerate segnate per terra con il gesso); riconosce Nunziatina, nipote di Domenico, figlia di una sua sorella; la chiama e la prega di portare quel biglietto allo zio Domenico senza farsi accorgere dai nonni.
Nunziatina prende il biglietto, lo mette in tasca e correndo si avvia verso la casa dei nonni. ( fine 1^ parte) ( continua)