Fuga da un sogno - Federica D'Ascani

Creato il 12 luglio 2014 da Alessandrapaoloni @Leilamira
Buongiorno amici di blog e buon fine settimana!
Il genere erotico, lo sapete, per me oramai è di casa. Fino ad oggi sono due i racconti di questo genere, scritti della sottoscritta, che potete leggere.  Parlo naturalmente di È te che aspettavo  e di L'amante del boia edito dalla Delos Books.
E, a proposito di erotismo e Delos Books, quello che vi vado a presentare è proprio un racconto che fa parte della collana Senza Sfumature, racconto che ho divorato qualche giorno fa.
Fuga da un sogno è un racconto di Federica D'Ascani, autrice che conosco da prima dell'avvento di Facebook. La D'Ascani si diletta, e pure bene, con il genere horror ma devo dire che anche con l'erotico ha fatto centro.

Titolo: Fuga da un sogno
Autore: Federica D'Ascani
Editore: Delos Books
Collana: Senza Sfumature
Prezzo ebook: 1,99
Link d'acquisto: Amazon - Delos Store 
Sinossi: A Rovigo, nella più grande officina della città, è stato da poco assunto un nuovo meccanico. Un bell'uomo, dai modi rudi, dallo sguardo profondo e dalla carnagione color sabbia del sud. Paco. Paola è una donna sposata, felice, appagata, e la sua vita scorre tranquilla. Lavora nell'officina da anni, conosce tutti e tutti la considerano come una sorella più piccola da proteggere e coccolare. Tutti, tranne il nuovo arrivato. Gli sguardi, i movimenti e l'adrenalina cominciano a scorrere tra i due, in un gioco platonico che grida tradimento inespresso. Il respiro, giorno dopo giorno, si fa un poco più corto, mentre l'immaginazione riempe i vuoti che la realtà non ha il coraggio di colmare. Il matrimonio di Paola non può essere messo in discussione, e questo lei lo sa bene. D'altronde anche Paco è giunto dall'Ecuador con il chiaro intento di racimolare il denaro necessario al matrimonio con la sua Anna. Tradire...? Terribile, inconcepibile. Ma... e se non fosse solo travolgente passione?
*****
-Hola.
Osservò la donna, la bocca inondata di desiderio, e smise di ragionare. Incapace di muovere arto, la vide slacciarsi il trench, il sorriso dipinto sulle labbra invitanti, laccate di rosso. Non poteva crederlo possibile. Come in una delle sue innumerevoli fantasie, percepì il profumo inebriante della pelle candida della puledra, ascoltando il battito incessante del proprio cuore correre e inciampare, in una gara sfrenata verso l'inaspettato. Il corpo suadente della donna emerse dal cappotto leggero del quale si denudò, rimanendo vestita solo del reggiseno, delle mutandine e delle calze autoreggenti. Tutto rigorosamente nero. Pizzo nero, come una donna di classe. Pizzo nero sul bianco latte della pelle liscia, glabra, ardente. Paco la rimirò, deglutendo, senza osare toccarla, l'eccitazione già al limite del possibile. La realtà superava, in quel caso, di gran lunga la fantasia. Arrischiò una mano, sollevandola, verso il seno della donna. Paola non parlò, non obiettò, rimanendo immobile davanti a lui, statuaria nel suo fisico perfetto, a osservarlo contrita. Voleva essere posseduta, forse rudemente. Il trench ai suoi piedi, le gambe erano fasciate da quelle calze che per settimane aveva sognato di tirare, accarezzare. Il bordo delle autoreggenti occhieggiava da sotto il pube inguainato di pizzo, invitante, sornione. L'uomo sapeva che il contatto, tra loro, avrebbe segnato l'inizio di un percorso infinito, l'accensione di una giostra impossibile da fermare. Il palmo della sua mano, ruvido e caldo, si adagiò sul seno pieno, mentre gli occhi di lui non riuscivano a staccarsi da quelli azzurri di lei. La vide deglutire, le mani appoggiate sui fianchi, in attesa di essere afferrata, il respiro un po' più corto a sollevarle i seni abbondanti. Osservò i capelli sciolti sulle spalle, inebriandosi del loro profumo, mentre muoveva un primo passo in avanti. Non volle cedere subito, quindi si mosse languidamente, provocando, forse, l'impazienza della donna. Provava il forte impulso, impetuoso, di afferrarla per la vita, sbatterla in terra e possederla senza alcuna pietà, ma soprassedette. Nessuno dei due parlava, ma i brividi che solcavano la pelle di Paola non erano dovuti al freddo. Non faceva freddo. Paco scoperse, lentamente, un seno, mettendo in luce parte del capezzolo turgido e roseo. Paola mugolò, trattenendo il fiato per un momento, la testa che girava per l'intensità delle emozioni. Piano, senza fretta, l'uomo portò la mano libera accanto alla prima, scoprendo, con infinita pacatezza, entrambe le collinette che svettavano sotto i suoi occhi. 
Distogliendo lo sguardo dagli occhi lucidi della donna, osservò la pelle del collo e si chinò a baciarne le imperfezioni, a leccarne il sapore dolce. Ubriaco del profumo che avvolgeva la sua pelle, aprì la bocca, la lingua larga e umida, a mangiare in maniera famelica la voglia che, da tempo, gli aveva scatenato dentro. Dio come la voleva, mentre le dita massaggiavano le sue colline sode, mentre il collo gli si offriva, antipasto di una pelle ben più morbida e succulenta. Paco continuò a mordicchiarla, a succhiarla, fino ad arrivare più in basso, in prossimità del pizzo nero scostato dalle sue mani. 
Quando iniziò a suggere parte della femminilità di Paola, questa si inarcò in avanti, offrendogli interamente il proprio corpo, invitandolo a farla sua in ogni maniera possibile. Gli affondò le mani nei capelli folti, spingendo il suo volto contro il proprio seno, desiderando avere il membro, che intuì turgido, dentro di lei senza nessun ostacolo. Paco, a quella sollecitudine, sorrise di gusto, stringendo i seni tra le mani, avvicinandoli e immergendovi con più foga la lingua e le labbra, annegando in quella morbidezza sensuale. Non avrebbe mai dimenticato quella donna, per nessun motivo al mondo. Il suo sapore era inaspettato, dolce e amaro nel contempo, fresco, ma impregnato di un desiderio viscerale. 
L'uomo non sapeva spiegare cosa gli si stesse agitando dentro, ma era certo di non aver mai provato nulla di simile. Forse il luogo, forse il fatto di tradire, forse, anche, l'adrenalina di fare qualcosa di assolutamente proibito. In quel momento, al di là del desiderio, amò quella donna come mai aveva fatto in vita sua. Lambendo la sua pelle, con la lingua ardente del desiderio più sfrenato, l'uomo si rese conto di aver raggiunto un punto di estremo eccitamento. Se non si fosse fermato, avrebbe raggiunto il piacere in un istante, senza il bisogno di alcun contatto.


Già... Hola.
Fuga da un sogno non è il classico racconto della classica scappatella tra colleghi di lavoro. È la storia di un incontro che non si crede possibile, fatto all'inizio solo di fantasie erotiche irrealizzabili. Più che fuga da un sogno, in un sogno simile io almeno ci morirei XD
È piuttosto una fuga dalla realtà anonima che poi si concretizza. L'incontro di due corpi destinato presto a divenire anche l'incontro di due anime.
La scrittura della D'Ascani la conoscevo già e non mi ha delusa nemmeno stavolta. Resta un'autrice coinvolgente, che sa utilizzare bene le parole e anche in poche pagine riesce a farti simpatizzare coi personaggi. Le scene di sesso sono ben descritte e per nulla volgari, incastrate bene nella storia che supportano fino alla fine.
Se cercate un erotico che vi faccia sognare un paio di ore vi suggerisco di leggere la storia di Paco e Paola.
Non fuggite né dal sogno, né dall'ebook!
Brava Federica!

Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :