Aumenta di giorno in giorno il numero dei migranti africani che, fuggiti nello Yemen, sono costretti a rientrare nei loro Paesi d'origine, nell'area cosiddetta del Corno d'Africa, a causa dei disordini e della xenofobia, che stanno ivi montando ad un ritmo piuttosto accellerato.
Dall'inizio del mese di ottobre ad oggi, quindi in soli due mesi, sono circa seimila i profughi rientrati, che sono stati costretti dalle avverse circostanze ,presenti nello Yemen, a rifare la traversata del mar Rosso all'incontrario.
Ed alcuni uomini avevano ed hanno con sé anche la famiglia,per la quale si auguravano un futuro più agevole che a casa propria.
Si tratta in prevalenza di migranti provenienti dalla Somalia e dal Somaliland, che vi hanno dovuto fare forzosamente rientro.
Il Somaliland,questa specie di Stato "sui generis",confinante con un territorio devastato dalla guerra civile da oltre vent'anni, fino a qualche mese fa, nell'ambito dei rapporti commerciali con lo Yemen, esportava almeno 15mila capi di bestiame al mese.
Oggi non più. E questo significa notevole carenza d'introiti per il Somaliland, la cui popolazione è costituita in prevalenza da pastori-allevatori.
A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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