Fuga di notizie da Cremonaoggi: “Mario Silla ferito dall’attacco di Cortéz the Killer”. Ecco la precisazione sulle scelte dell’ex direttore di Cronaca

Creato il 01 ottobre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Chi non avrebbe patito le pene più lancinanti e i dolori spirituali più atroci dopo il clamoroso attacco di Cortéz the Killer al direttore di Cremonaoggi? E così Mario Silla non ha potuto non patire le frecce avvelenate del conquistatore spagnolo, nella speranza che costui non conduca un esercito di commentatori infuriati.

Alcuni dati di fatto provengono da ambienti intimi a Cremonaoggi: Mario Silla ha una sua dignità professionale consolidata, infatti lasciò La Provincia, dove pure avrebbe potuto tornare per tempo, dopo l’ennesimo comunicato dell’allora candidato Psi Claudio Martelli: “Non sono un passacarte”, disse Mario Silla e si dimise dal giornale di Maestroni, al dominio del quale non volle piegarsi. Uscito da La Provincia fondò Cronaca. Non c’è una convergenza d’interessi con La Provincia, affermano in via Gramsci, nella sede della testata on line: ad esempio Paolo Bodini è stato messo in castigo da La Provincia, mentre su Cemonaoggi è stato d’apertura per due giorni consecutivi. Ma soprattutto l’intervista a Piva è praticamente la stessa di un anno fa: non esiste una società di alcun tipo fra Silla e La Provincia. Quanto al dossier Tamoil, ai tempi della direzione di Cronaca, fu pubblicato per primo da Mario Silla. Sta bene il dibattito, bene che si parli d’editoria locale e d’informazione, facendo anche critiche: da Cremonaoggi viene comunque la richiesta di un’accurata fedeltà ai fatti.

Da parte di questo blog, il più vivo ringraziamento sia all’audace Cortéz che alle laboriose talpe di Cremonaoggi. L’avversario da battere è uno, pericoloso, malvagio, peggiore di un virus: la cattiva informazione, quella che non spiega i fatti o addirittura li nasconde. L’agguerrito conquistatore spagnolo si è fatto portatore, non so quanto volontariamente, di un certo malumore di alcuni lettori di Cremonaoggi, che chiedono evidentemente qualcosa di più diverso dal giornale La Provincia. Si comprendono anche le difficoltà di una testata on line che deve reggersi sulla pubblicità. Vita molto dura.

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