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Fukushima 2011

Creato il 16 marzo 2011 da Angel

In queste ore le notizie dal Giappone, e da Fukushima per l’ esattezza, si rincorrono in modo frenetico. Il mondo intero, inutile negarlo, è con il fiato sospeso. Poiché il sito di questa centrale nucleare potrebbe essere legato a una delle più grandi catastrofi ambientali del pianeta. Si spera che i tecnici e i professionisti preposti alla sicurezza dell’ impianto nipponico riescano a tamponare la parziale fuoriuscita di materiale radioattivo provocata dal recente terremoto. Mentre il Giappone è in allarme, con il suo gravoso peso di vittime e di dolore, in Italia si è rinnovato l’ ennesimo dibattito  sulla bontà o meno dell’ energia nucleare. Un dibattito sofisticato, inutile, dannoso e inopportuno. Perché figlio di questa situazione estrema, quella nipponica appunto, che non può di certo offrire un fertile terreno per affrontare un discorso serio, come è appunto quello riguardante questa forma di energia rinnovabile. In altre parole, in Italia si sta creando, mediante queste vuote discussioni, lo stesso clima di sospetto seguito all’ indomani del disastro dell’ impianto ucraino di Chernobyll. Generando un diffusa disinformazione molto simile a quella  che si tradusse, poi,  nello schiacciante NO del referendum del 1987.
L’ errore da evitare oggi è proprio questo: l’ associare al dramma giapponese anche una requisitoria, priva di solide basi,  sul nucleare. Le due cose vanno distinte. Poiché quanto accaduto in Giappone ha rivelato non tanto l’inadeguatezza dell’ impianto di Fukushima ( tra i più sicuri del paese nonché all’ avanguardia) quanto l’ assoluta impotenza dell’ uomo di fronte alle grandi catastrofi naturali. Fukushima è un monito per l’ intera umanità. Ci sta informando, infatti, che anche le energie rinnovabili come il nucleare ( per quanto uniche strade possibili per la salvezza  del pianeta) nulla possono contro la sovranità della natura alla quale ognuno di noi, suo malgrado, è chiamato a sottostare.



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