Fukushima: differenza tra terrorismo mediatico e diritto all'informazione

Creato il 27 maggio 2011 da Alessandro @AleTrasforini

Cercare notizie su eventi che sembravano emergenze assolute fino a qualche secondo fa sembra essere una vera ed autentica impresa.  Dovendo certa (non tutta, nds) informazione fare l'impossibile per uccidere il significato e la portanza del prossimo Referendum, all'insegna di una necessaria calma apparente da ristabilire è più che mai necessario non fare cenno alcuno all'evolversi di certe situazioni.  Il richiamo a quanto è accaduto, sta accadendo ed accadrà nei pressi della centrale di Fukushima è implicito.  Sembra quasi che, se non si faccia cenno alcuno a certe emergenze, la radioattività smetta di disperdersi nell'ambiente circostante.  Il dramma, nella realtà, si sta consumando dietro un silenzio che fa oscura paura. La contaminazione continua, inarrestabile ed imprevedibile. Tra la necessità di non fare terrorismo ed il voler innescare su certi temi un silenzio tra l'assoluto ed il tombale c'è senza alcun dubbio anche troppa differenza.  In questo caso, molte persone normali richiedono una normale informazione, non un abnorme silenzio. Da cronache rintracciabili su internet, sembra che nessuna pace ancora ci sia per la centrale della morte. Di fronte ai nove mesi minimi per la messa in sicurezza, l'emergenza continua. E' scoppiato un incendio nella centrale gemella di Fukushima, per cause ancora da accertare. L'arresto automatico dei quattro reattori qui presenti ha, in questo caso, impedito un'altra potenziale catastrofe sociale, economica ed ambientale.   Nella centrale numero uno, quella balzata per i tragici ma risaputi motivi alla cronaca mondiale, è stata rilevata una perdita di acqua radioattiva causata dall'anomalo abbassamento dei livelli in un deposito di stoccaggio. I tecnici della TEPCO hanno quantificato in circa 10 centimetri di altezza l'abbassamento totale dei livelli di acqua, misurato in sole due giornate. Le ipotesi (più ottimistiche?, nds) prevedono che l'acqua radioattiva sia stata assorbita dal terreno circostante.  Rimane inoltre il rischio che la radioattività residua avente indici prossimi ai 70milliSievert/ora possa propagarsi nel mare limitrofo alla centrale.  Il liquido contaminato è, allo stato attuale, stoccato in condizioni precarie all'interno del reattore n°3. E' in aumento il rischio di potenziali e pericolosi accumuli, qualora sia necessario ribadirlo. L'emergenza prosegue intanto su altri fronti: un report commissionato da GreenPeace ha inoltre certificato che i livelli di radioattività sui prodotti ittici al largo della centrale di Fukushima hanno rivelato valori di gran lunga superiori alla norma.  Dal Giappone precisano che tutte le attività di pesca ed export sono comunque, a titolo cautelare, state bloccate. Inutile ribadire che la stessa Greenpeace sottolinea come quantità importanti di sostanze contaminate siano destinate a riversarsi anche a grandissima distanza dalla centrale.  Quanto manca al peggio?

Fonti:  http://www.blitzquotidiano.it/ambiente/giappone-fukushima-nuova-perdita-di-acqua-radioattiva-870641/ http://www.nuovasocieta.it/esteri/27067-fukushima-incendio-e-acqua-radioattiva-nelle-centrali.html http://archivio-radiocor.ilsole24ore.com/articolo-938643/giappone-prodotti-ittici-contaminati/

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