Classe 1987, direttamente da Bergamo, Fulvio Tonellini mi dice che il campo dell’illustrazione non è il suo forte.
Forse parlarne.
Uno stile sicuramente personale e unico il suo, applicato non solo alla “banale” (senza il cui profumo morirei) carta.
Colori sgargianti coprono Zippo, mucche (sì mucche..) giocattoli e tapiri, un mix di tecniche che rappresentano realtà e fantasia fondendosi forse in un emozione in grado di strappare un sorriso anche al più triste.
Sono molto forti le sue origini da street artist, ma probabilmente, ancor prima, da Topolino, un tratto duro e reale, in perfetta coerenza con la fantasia.
Ma conosciamo un po’ Fulvio, con qualche domanda..
Cosa ispira maggiormente la realizzazione dei tuoi lavori?
Innanzitutto la voglia di creare qualcosa di nuovo, sia per quanto riguarda la forma, fisicamente parlando, sia per quanto riguarda il concetto, ad esempio nella lavorazione dei miei Zippo, e sia per quanto riguarda lo stile, come nelle mie illustrazioni-tele in cui credo di aver introdotto un grafica decorativa che si avvicini anche ad uno stile street. Insomma la voglia di “lasciare un segno” in questo ambiente in cui è fondamentale distinguersi creando qualcosa a cui altri non avevano ancora pensato. Ovviamente alla base di tutto c’è una grande passione verso la creatività, l’arte e il dipingere in generale, che mi porta a trasferire questa esperienza su vari supporti!
Il tuo colore preferito? e lo strumento che più utilizzi…
Il mio colore preferito è sicuramente l’azzurro, sia per una questione di cromia che per una questione di pratico utilizzo, infatti mentre altri colori come il giallo, l’arancio il rosso possono creare fastidio e far perdere parecchio tempo, l’azzurro adempisce al suo compito quasi immediatamente e non crea mai problemi!
Lo strumento che più utilizzo è senza dubbio il pennello, dalle più svariate dimensioni, pensando che vado dalle pareti agli accendini, integrando spesso con l’aerografo che fornisce sempre particolari effetti e sfumature, ma che non permette il totale controllo come un pennello.
Dove vorresti vedere un tuo lavoro? e c’è una persona dalla quale vorresti essere apprezzato? (critico, giornalista…)
Scuramente mi piacerebbe vedere qualche mio Zippo dipinto a mano, tra le mani di grandi collezionisti, perché vorrebbe dire che sono arrivato a soddisfare il gusto di gente che ha molto a cuore questo accessorio. Per quanto riguarda gli apprezzamenti, quando sono sinceri i più graditi sono sempre quelli che arrivano colleghi!
Presentaci qualche artista che apprezzi particolarmente. (di qualsiasi disciplina)
Essendo appassionato di writing e streetart, il primo che mi viene in mente è sicuramente Wany, per la sua enorme capacità di illustrazione e per la sua capacità di inventarsi sempre qualcosa di nuovo anche se porta avanti sempre un soggetto, e non dimenticando le grandi proprietà tecniche in suo possesso
Guarda la tua scrivania, descrivici quello che vedi!
Quando lavoro forse è meglio non guardare la mia scrivania. Preso dall’entusiasmo del lavoro e dalla voglia di terminare un opera cado nel disordine assoluto, in cui devo dire però ci navigo senza problemi, magari mettendoci qualche secondo in più a trovare ciò che mi serve, ma alla fine lo trovo sempre. Pennelli, colori, acqua, matite, gomme, fogli, vanno ad accumularsi sul tavolo fino a costringermi a lavorare su una piccola porzione di scrivania, fino a che in un attimo di lucidità sposto gli oggetti che mi stavamo assalendo e mi riprendo i miei spazi. Una volta finito ovviamente riordino il tutto fino all’inizio di un nuovo lavoro!