Ormai sia al nord che al sud, in tutta Italia è in pieno atto il boom della sigaretta elettronica, strumento utilizzato dai più per provare a smettere di fumare e adottato da molti altri perché è la “moda” del momento. Tuttavia, qualunque sia la motivazione che spinge ad usare questo oggetto, si tratta indubbiamente di un fenomeno che si sta diffondendo a macchia d’olio.
E intanto il numero verde dell’Istituto Superiore di Sanità dedicato al fumo (800.554088) è subissato dalle telefonate di persone che pongono la stessa identica domanda: la sigaretta elettronica si può fumare nei luoghi pubblici oppure no?
In particolare, come dichiara Roberta Pacifici, coordinatrice dell’Osservatorio Fumo, Alcol e Droga italiano (Ossfad), “il quesito più frequente concerne i luoghi sottoposti a divieto”. Attualmente non vi sono ancora norme al riguardo ma soltanto indicazioni di buon senso. Pertanto, cerchiamo di capire come ci si deve regolare.
Sigaretta elettronica: come comportarsi nei luoghi pubblici
Nonostante non vi sia ancora una normativa vigente in materia, le istituzioni temono che la diffusione dei nuovi dispositivi provochi un ritorno indietro, ovvero che vengano ripristinate comportamenti e abitudini dei vecchi consumatori di tabacco.
Il timore è legittimo, considerato che, sebbene la sigaretta elettronica “sollevi” chi non fuma dall’assorbimento forzato delle sostanze cancerogene contenute nel fumo, comunque il vapore emesso da questi prodotti, se molto concentrato, può dare fastidio nei luoghi al chiuso.
Proprio per questo, ad esempio, Trenitalia ha preso delle misure dissuasive, infatti i passeggeri che accendono la sigaretta vengono invitati dai controllori a non utilizzarla. Fino ad oggi non sono state riportate discussioni ma, non esistendo alcun divieto ufficiale, se il cliente insistesse nel continuare, nulla gli impedirebbe di proseguire nel suo intento.
Altro dubbio diffuso: la sigaretta elettronica è dannosa?
Altra domanda gettonata tra chi usa la sigaretta elettronica è se sia nociva per la salute. È la stessa dottoressa Pacifici a svelare
l’arcano, sottolineando che “per chi consuma almeno un pacchetto al giorno può essere un aiuto fumare vapore per cercare di diminuire la quantità di sigarette, ma sempre nell’ambito di un programma di dissuefazione più generale, concordato da medici specialisti in tabagismo”.L’esperta conclude affermando che ”è di certo un prodotto meno tossico, anche se con nicotina, perché non contiene le sostanze cancerogene del tabacco”. In linea generale, i centri pubblici non hanno un parere univoco sulla questione. Rosastella Principi, direttore del servizio antifumo del San Camillo-Forlanini è sfavorevole all’uso di questo dispositivo elettronico perché “non è un sostituto della vera sigaretta”.
Poco entusiasta si rivela anche Fabio Beatrice, vicepresidente della Società Italiana di Tossicologia, il quale a tal riguardo afferma che “è dimostrato che i vapori della sigaretta elettronica creano fastidi a livello dell’alveolo polmonare”. Infine, Domenico Mangiacina, direttore della rivista “Tabaccologia” evidenzia che “è indicata per la riduzione del danno, ma non è dimostrato che serva per smettere di fumare”.
Inviato il 03 marzo a 23:00
Secondo me sarebbe giusto proibire di fumare nei luoghi pubblici la sigaretta normale che la elettronica emette sgradevole odore collegato al fumo. E alle persone che non fumono da fastidio l'odore. Perciò e giusto il divieto di fumo di qualunque genere sia la sigaretta.
Inviato il 11 febbraio a 21:02
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