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Fumata bianca per la Consulta, eletti i tre giudici con intesa Pd-M5S

Creato il 17 dicembre 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

Fumata bianca, dopo mesi e mesi, per l’elezione dei tre giudici mancanti al collegio della Corte Costituzionale. I tre candidati sui cui nomi era stato trovato un accordo in giornata sono stati eletti con i seguenti risultati: Modugno 609, Barbera 581, Prosperetti 585. Il quorum richiesto era di 571 voti, pari ai due terzi degli aventi diritto.

(ANSA)

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L’accordo tra le forze politiche è stato raggiunto nella giornata di ieri: Matteo Renzi scarica Forza Italia e stringe il patto con Grillo sui nomi di Augusto Barbera, Franco Modugno e Giulio Prosperetti. Plaude Pierluigi Bersani: “Bella svoltona”. Attaccano, invece, gli uomini di Silvio Berlusconi: ”è il segno della debolezza del governo per la vicenda banche”, spiega Renzato Brunetta. L’intenzione di FI, riferiscono fonti parlamentari, è quella di appellarsi al Capo dello Stato Sergio Mattarella per denunciare il metodo scelto dalla maggioranza.

L’impasse è stato superato dopo la decisione del Pd di tagliare fuori Forza Italia dalla trattativa e concentrare invece sui 5 Stelle gli sforzi per la ricerca di un’intesa. Accordo che tiene dentro anche l’area centrista, con il nome di Giulio Prosperetti, professore di diritto del Lavoro. Le prime reazioni a caldo raccolte in ambienti azzurri, sono di forte irritazione e delusione: come sempre, viene sottolineato, Renzi non tiene fede alla parola data. E a questo punto, spiegano fonti forziste, la battaglia si sposterà in Aula, sulla legge di Stabilità e mozione di sfiducia. L’ala oltranzista di FI gioisce: ora torniamo a fare vera opposizione, osserva un deputato fedelissimo del Cavaliere, e questo atteggiamento di Renzi ricompatterà il centrodestra.

I 5 stelle sono soddisfatti perchè la nuova terna, pur mantenendo il nome di Barbera – sul quale qualcuno in M5S ha espresso delle perplessità – hanno eliminato il candidato di Forza Italia, Francesco Paolo Sisto, per loro “conditio sine qua non” per poter dialogare e sbloccare di fatto l’impasse per l’elezione dei tre giudici della Corte costituzionale. (ANSA)


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