Un altro episodio, l'ennesimo, di cosiddetto "fumo in cabina", il problema collegato alle operazioni di "guerra climatica" ed all'origine della sindrome aerotossica. Davvero rilevante la testimonianza di un viaggiatore, dalle cui parole si evince che le cause del problema sono quelle che intuimmo tempo fa.
3 settembre 2015. Un volo della "Germanwings", decollato da Roma e diretto a Colonia, in Germania, con 120 passeggeri, è stato dirottato su Pisa per un atterraggio d'emergenza, perché si era sprigionato del fumo a bordo.
Il primo sopralluogo eseguito dai Vigili del fuoco non ha individuato problemi evidenti. Sarà quindi necessario un esame più approfondito che sarà compiuto dai tecnici della compagnia. I quattro componenti della cabina di pilotaggio - informa l'Azienda ospedaliera universitaria di Pisa - "sono rimasti lievemente intossicati e sono stati ricoverati per precauzione negli ospedali di Pisa e Livorno". [...]
Il volo 4U887 della "Germanwings" era diretto a Colonia ed era decollato con ritardo dalla capitale. Lo si è appreso da uno dei passeggeri, il napoletano Francesco Pagliuca, che stava rientrando in Germania, dove lavora, dopo un periodo di ferie trascorso in Italia. Ha riferito Pagliuca, appena sbarcato: "Ci siamo accorti subito che qualcosa non quadrava, perché l'aereo è partito con quasi un'ora di ritardo e, subito dopo il decollo, abbiamo avvertito puzza di bruciato provenire dalle bocchette dell'aria condizionata. Le hostess ci stavano servendo il caffè, ma, dopo pochi minuti di viaggio ci hanno comunicato la necessità di un atterraggio d'emergenza, senza fornire ulteriori spiegazioni".
Anche in seguito, secondo quanto riportato dal passeggero italiano, il personale non avrebbe dato chiarimenti ai passeggeri. "Una volta atterrati a Pisa - conclude Pagliuca - abbiamo visto salire a bordo tre Vigili del fuoco che si sono diretti in cabina, mentre le assistenti ci hanno invitato a scendere con ordine. Non sappiano ancora se ci metteranno a disposizione un altro volo o se dovremo cercare altre soluzioni di viaggio per arrivare a destinazione".
Fonte: Il Messaggero
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