Sembra la soluzione parziale all'aumento dell'anidride carbonica nella nostra atmosfera, ma non è tutto così semplice come appare. Un particolare genere di fungo ipogeo, infatti, potrebbe annullare totalmente l'accumulo di anidride carbonica nel suolo, contribuendo ad immettere nuovamente il gas nell'atmosfera.
Il tipo di funghi chiamato funghi micorrizici arbuscolari è capace di penetrare le radici delle piante vascolari per poter sopravvivere. In cambio di anidride carbonica (circa il 20% del quantitativo totale immesso nel suolo), i funghi micorrizici arbuscolari aiutano le piante ad assorbire fosforo, zolfo e azoto disciolti nel terreno.
E' possibile trovare colonie di funghi micorrizici arbuscolari in quattro specie di piante vascolari su cinque, e si ritiene che possano aver giocato un ruolo fondamentale, in passato, nella colonizzazione della terraferma da parte delle regno vegetale.
Il reale comportamento di questo genere di funghi in situazioni di elevati livelli di CO2, tuttavia, è ancora sconosciuta e imprevedibile. Sappiamo per certo che un aumento dell'anidride carbonica, e di conseguenza un ritmo fotosintetico più sostenuto, causano un aumento del trasferimento di fosfati dal fungo alla pianta, ma fino ad ora non era ben compresa la sorte dell'anidride carbonica utilizzata dai funghi per i loro processi di estrazione di nutrienti.
Shuijin Hu della North Carolina State University ha deciso di scoprire la reazione dei funghi micorrizici arbuscolari all'aumento dell'anidride carbonica con una serie di esperimenti.
I funghi sono stati posti in un ambiente saturo di anidride carbonica, ben aggrappati alle radici di alcuni fasci d'erba; come gruppo di controllo, è stata utilizzata altra erba libera dai funghi simbiotici, e immersa nella stessa atmosfera ad alta concentrazione di CO2.
Dopo aver fatto crescere le piante per 10 settimane, i ricercatori hanno misurato i livelli di anidride carbonica, scoprendo che il fungo aveva rispedito nell'atmosfera buona parte della CO2 "respirata" dalla pianta ed immessa nel terreno. I livelli di gas, quindi, erano molto più elevati in presenza dei funghi che in loro assenza.
I funghi micorrizici arbuscolari sembrano quindi aumentare la loro attività in ambienti saturi di anidride carbonica; in aggiunta a questo, alti livelli del gas sembrano stimolare la decomposizione della materia organica, aumentando i livelli di CO2 immessi nell'atmosfera.
E' possibile che questo comportamento dei funghi micorrizici arbuscolari non sia "volontario", ma dovuto all'impossibilità di reggere il ritmo dei processi fotosintetici alterati dalla massiccia quantità di anidride carbonica.
I funghi micorrizici arbuscolari , infatti, creano nitrati e fosfati a partire dall'azoto del terreno, rifornendo la pianta di preziosi nutrienti in cambio di piccole quantità di CO2. Aumentanto il ritmo della fotosintesi, questi organismi potrebbero non essere in grado di fornire nutrienti a sufficienza, costringendo le piante a stimolare la decomposizione di materiale organico allo scopo di ottenere i composti necessari alla sopravvivenza, ma al tempo stesso aumentando il rilascio di anidride carbonica nell'atmosfera.
In natura, questi funghi potrebbe avere comportamenti ancora più pronunciati dovuti a diversi fattori ambientali: temperature anomale, precipitazioni irregolari e inquinanti del terreno potrebbero modificare il meccanismo di rilascio dell'anidride carbonica, con conseguenze per ora imprevedibili.
Fungi could thwart carbon capture efforts