E' da venerdì che sosteniamo, sull'incidente di Via Mattia Battistini che è costato la vita alla signora Perez, una precisa teoria. La nostra teoria è che l'incidente avrebbe potuto essere meno grave se solo l'area dove è avvenuto fosse stata sistemata. Fosse stata a norma. Avesse avuto le caratteristiche che avrebbe avuto se fosse stata in qualsiasi altro paese europeo, dalla Polonia al Portogallo.
Se, insomma, l'incrocio tra Via dei Monti di Primavalle e Via Mattia Battistini avesse avuto attraversamenti rialzati, segnaletica efficiente, zero sosta selvaggia la tragedia si sarebbe potuta evitare. Ci sarebbe stato meno spazio per spingere sull'acceleratore. I dissuasori di velocità lo avrebbero impedito. La sosta abusiva non avrebbe tolto la visibilità a chi attraversava. La segnaletica di qualità avrebbe dato immediatamente un senso di rispetto.
Molti ci hanno presi per pazzi perché questo ragionamento distribuisce le colpe, fa capire ai romani che sono loro ancor più nei rom a vivere in contesti inaccettabili per i quali occorrono le ruspe, punta a cambiare abitudini che nessuno vuole cambiare per ignoranza, stupidità e pigrizia.
Poi scopri che alla chetichella. Dopo qualche giorno dall'incidente. Arrivano gli operai del comune e dipingono quelle stesse strisce pedonali che per mesi e mesi i cittadini mediante Twitter ed esposti (qui tutte le prove) hanno chiesto che venissero ripristinate. Ignorati allora, ascoltati ora dopo il morto all'insegna di una cattiva fede e di una ipocrisia totale. Cattiva fede e ipocrisia tra l'altro inutile: le strisce sono state dipinte "alla romana", con un velo di spray, laddove in tutto il mondo (e in tutta Italia) si procede con materiali bicomponenti e termoplastici in modo che le realizzazioni restino indelebili per molto tempo. Queste patetiche strisce, realizzate e disposte da qualche insulso dirigente per pulirsi la coscienza, dureranno come dimostreremo una decina di giorni al massimo.