FUORI CAMPO - Rubrica dedicata all’illustrazione e al fumetto
Da dove vieni, dove sei e dove vai?
Vengo da Catania, sono a Milano e andrei quasi ovunque, ma chiappe e divano sono come pappagallini inseparabili.
Come hai iniziato a disegnare e come ti sei avvicinata al mondo dell’illustrazione?
Da bambino. Era il mio gioco preferito, insieme al lego. Sinceramente non mi sento un illustratore, anche se sono poco prolifico mi considero un disegnatore di fumetti.
Qual è il tuo metodo di lavoro e come affronti un nuovo progetto?
Alle volte un tema o un soggetto mi appassionano e allora riempio fogli e fogli di scarabocchi, da cui, se va tutto bene, qualcosa salta fuori. Se devo disegnare qualcosa che non è nelle mie corde diventa uno strazio.
Andrea Bruno, Michelangelo Setola… gli amici con cui mi capita più di frequente di chiacchierare e confrontarmi.
C’è una casa editrice, italiana o straniera, di cui apprezzi particolarmente il lavoro?
Ho messo gli occhi su un paio di libri della Breakdown press (http://www.breakdownpress.com/), ma dovranno aspettare il prossimo stipendio, se mai arriverà.
Il mercato dell’illustrazione parla italiano? Quali sono oggi le opportunità per un giovane illustratore?
Vedo tantissimi bravi illustratori e illustratrici in Italia e mi pare che, rispetto a qualche anno fa, ci sia più interesse per l’illustrazione. Spero che sia davvero così e che duri.
Un tuo commento sulla nuova collana ISOLA
Credo che sia un progetto coraggioso e che stiano facendo un gran lavoro. Traspare un grande amore per la parola e il disegno.
Che cosa c’è da leggere sul tuo comodino?
The edible woman di Margaret Atwood e Sixty stories di Donald Barthelme.