FUORI CAMPO - Rubrica dedicata all’illustrazione e al fumetto
Daniele Bonomo, nome d’arte Gud, è nato a Roma nel 1976. Insegna fumetto, scenografia per l’animazione e storia del fumetto presso la sede romana della Scuola Internazionale di Comics dove si è diplomato nel 2000. È autore di storie umoristiche, vignette, strips, racconti brevi e romanzi grafici. Tra poco in libreria il suo ultimo libro Tutti possono fare fumetti, pubblicato da Tunué. Un manuale su come fare fumetti, a fumetti. Ma anche un viaggio nell’evoluzione di questo linguaggio, durante il quale il protagonista incontrerà molti personaggi fondamentali per la storia del fumetto.
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Da dove vieni, dove sei e dove vai?
Vengo da quel punto laggiù, riesci a vederlo? Dietro quel palazzo bianco con le cornici nere, quello che le persone alle finestre sembrano dei personaggi di un fumetto, ecco, io vengo da lì. Ora sono qui a parlare con te, ma sto andando verso quel nuovo quartiere periferico, dove ancora i palazzi non hanno cornici e le persone i fumetti neanche li conoscono. Porterò con me delle foto del posto da dove vengo.
Come hai iniziato a disegnare e come ti sei avvicinato al mondo del fumetto?
Ho iniziato come tutti, da bambino, pennarelli e pastelli alla mano con tanta voglia di imbrattare fogli e muri. Il problema è che non mi sono mai fermato, così verso i sedici anni ho scoperto che c’era un mondo lavorativo dietro ai fumetti e al racconto con le immagini e ho deciso che sarebbe stato il mio futuro.
Qual è il tuo metodo di lavoro e come affronti un nuovo progetto?
La mia indole di vignettista mi impone di terminare qualsiasi lavoro stia facendo, nel tempo più breve possibile. Questo è un grosso limite perché da quando inizio un libro, non mi rilasso finché non va in stampa. Solitamente i tempi più lunghi, anche anni, sono quelli dell’idea e della scrittura della storia, mentre la realizzazione pratica delle tavole è molto più breve e organizzata con tempistiche fisse e un foglio excel per le consegne.
Ci sono artisti che hanno influenzato il tuo percorso di crescita?
In differenti momenti della mia vita ho incontrato: Schulz, Walt Disney, Jacovitti, Will Eisner, Bill Watterson, Manu Larcenet. Ognuno di loro ritorna spesso nei miei fumetti.
C’è una casa editrice, italiana o straniera, di cui apprezzi particolarmente il lavoro?
Ultimamente, vuoi anche per il fatto che leggo i libri a mio figlio di tre anni, mi sono avvicinato al mondo dell’illustrazione per l’infanzia e mi piace molto come lavora la casa editrice Babalibri.
Il mercato del fumetto parla italiano? Quali sono oggi le opportunità per un giovane fumettista?
Parla molto italiano anche, e soprattutto, all’estero. Molti sono gli artisti che emigrano, almeno sulla carta, e pubblicare le proprie cose fuori dall’Italia resta una buona alternativa al mercato, florido e stimolante ma pur sempre ristretto, del nostro Paese.
Puoi consigliarci un libro?
Delitto e Castigo di Fedor Dostoevskij.
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