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FUORI CAMPO: intervista a Ivan Ricci

Creato il 17 maggio 2013 da Viadeiserpenti @viadeiserpenti

FUORI CAMPO - Rubrica dedicata all’illustrazione e al fumetto

Ivan Ricci è nato nel 1980 a Roma, dove vive e lavora come illustratore e graphic designer.
www.kawaii-style.net

FUORI CAMPO: intervista a Ivan Ricci

Da dove vieni, dove sei e dove vai?
Vengo da Roma, vivo a Roma e immagino che in futuro rimarrò a Roma, spero di poter visitare  anche altri luoghi.

Come hai iniziato a disegnare e come ti sei avvicinato al mondo dell’illustrazione?
Fin da piccolo avevo una predilezione, tra le varie attività di gioco, per il disegno, ma il vero colpo di fulmine per il fumetto e l’illustrazione l’ho avuto a quattordici anni, dopo aver iniziato a studiare grafica  e la successiva scoperta dei manga.

FUORI CAMPO: intervista a Ivan Ricci
Qual è il tuo metodo di lavoro e come affronti un nuovo progetto?
La prima cosa che faccio è documentarmi il più possibile sul tema da affrontare. Quando realizzo qualcosa di personale l’ispirazione  arriva in genere dalle mie passioni e spesso un’idea più o meno definitiva del progetto si crea nella mia mente. A questo punto disegno delle bozze a matita su fogli volanti che, se occorre,  ‘lucido’ successivamente al tavolo luminoso. Quando sono convinto del risultato digitalizzo il disegno e lo ricalco in vettoriale. Se posso evito di lavorare in raster, non amo l’idea di dover dare una risoluzione fissa a quello che sto realizzando. Una volta finito il ricalco inzio a colorare, cercando di usare un numero limitato di colori e, se possibile, a tinte piatte. Quasi sempre, una volta finito il lavoro, creo delle varianti con altri colori.

Ci sono artisti che hanno influenzato il tuo percorso di crescita?
Sinceramente non saprei. Durante l’adolescenza disegnavo molto i personaggi di anime e manga di vari autori, poi sono passato a un altro tipo di disegno, cercando di ricreare qualcosa di più “grafico”. Non credo di subire, almeno direttamente, l’influenza di altri artisti.

FUORI CAMPO: intervista a Ivan Ricci
C’è una casa editrice, italiana o straniera, di cui apprezzi particolarmente il lavoro?
Nella mia libreria ci sono tanti libri della Taschen.

Il mercato dell’illustrazione parla italiano? Quali sono oggi le opportunità per un giovane fumettista?
Al di là del momento storico che stiamo vivendo, per molti italiani è difficile capire che la creatività va pagata , ma fortunatamente le eccezioni ci sono. Si dovrebbe evitare, per quanto possibile, di lavorare gratuitamente anche se si è un esordiente. E se anche si decide di lavorare gratis bisognerebbe valutare che cosa sia giusto fare o evitare. Oggi c’è Internet, uno strumento che può offrire una certa visibilità se ben sfruttato, cosa che un tempo non era possibile. Penso che i giovani, ma non solo, debbano sfruttare il più possibile questo mezzo e lavorare anche alle autoproduzioni. Devono crearsi le occasioni.

Puoi consigliarci un libro?
Anche tre: Pancha Tantra, di Walton Ford, da ammirare; One Red Dot, di David Carter, da giocare;  Lo Scimmiotto, di Wu Ch’eng-en, da leggere.

Qui le altre interviste.


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