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FUORI CAMPO – Regine della scienza: intervista ad Amalia Caratozzolo e Serena Manfré

Creato il 10 febbraio 2014 da Viadeiserpenti @viadeiserpenti

FUORI CAMPO - Rubrica dedicata all’illustrazione e al fumetto

FUORI CAMPO – Regine della scienza: intervista ad Amalia Caratozzolo e Serena Manfré
Dall’astronomia alla medicina, dalla matematica alla pedagogia: questo il mondo di Regine della Scienza, Edizioni Anicia, scritto da Serena Manfrè e illustrato da Amalia Caratozzolo. 
Il libro, nel proporre cinque biografie di donne divenute famose per aver dedicato la loro vita al sapere, segue due fili conduttori: quello dell’importanza della ricerca e della scoperta scientifica per l’umanità e quello di un’energia tipicamente femminile che si trasforma di volta in volta in determinazione e forza di volontà, creatività e passione.
Ma per saperne di più ci affidiamo direttamente alle parole dell’illustratrice e dell’autrice.

Prima di parlare del libro e delle illustrazioni, chi sono Serena Manfrè e Amalia Caratozzolo?

Serena - Un test venuto fuori di recente su Facebook e inerente personalità mostruose dice che sono dottor Jekyll e quindi anche mister Hyde. Dovrei crederci? E perché no. Penso che tutti noi abbiamo un lato per così dire “oscuro” e non è detto che non sia il nostro profilo migliore . Per quanto riguarda la vita reale, però, direi che sono una giornalista, una professoressa d’Italiano, una moglie, un’emigrante – vivo in Spagna – e da un paio d’anni pare io sia anche una scrittrice.
Amalia - Sono un’illustratrice siciliana, romana di adozione. Mi piace l’arte in tutte le sue forme di espressione. Sono un’appassionata di stampa artigianale e incisione, insegno all’Istituto Europeo di Design di Roma. Lavoro soprattutto nell’ambito dell’illustrazione editoriale, per bambini e per adulti, dal 2013 collaboro con il Corriere della Sera.

Regine della Scienza è il secondo libro che avete realizzato insieme. Come nasce questo connubio professionale?

Amalia - La nostra collaborazione nasce dal coinvolgimento da parte di Serena in un suo bellissimo progetto, che ha poi visto la luce nel romanzo Salvami l’anima edito, la scorsa primavera, da Edizioni Smasher. Un libro per adulti che mi sono divertita da matti ad illustrare! Naturalmente è stata anche un’occasione di confronto per me e Serena, abbiamo capito che potevamo essere un’ottima squadra.

Come nasce e a chi è rivolto Regine della Scienza?

Amalia - L’idea iniziale era quella di creare un libro che raccontasse ai ragazzi la vita di donne importanti. Un progetto ambizioso, che la casa editrice romana Anicia ha splendidamente accolto. Ambizioso perchè le biografie che si raccontano in Regine della Scienza sono storie complesse, a volte fatte di sofferenza ma allo stesso tempo di grandi soddisfazioni. Biografie di donne importanti che hanno raggiunto grandi traguardi facendo i conti con le loro scelte e la società della loro epoca. L’universo femminile è un argomento che mi sta molto a cuore e credo sia davvero importante per le ragazze di oggi – e anche per i ragazzi – conoscere le storie coraggiose di queste donne per poterle prendere come esempio. I fatti di cronaca purtroppo dimostrano che la società non è assolutamente preparata al nuovo ruolo della donna e credo sia molto importante suggerire ai ragazzi di oggi, e quindi agli uomini di domani, una mentalità lontana dal maschilismo e a favore delle donne.
Serena - Il libro è rivolto a ragazzi dai nove ai cent’anni. Difatti, anche se il target segnalato è nove-tredici, ci tengo a specificare che tutti gli adulti che l’hanno letto sono stati concordi sul fatto che le notizie riportate e i messaggi intrinsechi possono sicuramente interessare anche un pubblico adulto.

FUORI CAMPO – Regine della scienza: intervista ad Amalia Caratozzolo e Serena Manfré
Quali sono le donne protagoniste del libro e che cosa le accomuna?

Serena – Rita Levi Montalcini, una delle attuali protagoniste, già agli albori del progetto era fra le priorità in scaletta. Fra l’altro, allora, la dottoressa Montalcini era ancora viva e aveva centodue anni. Quando poi ci confrontammo con l’editore, lui ci fornì del materiale interessantissimo: un testo che ha a che fare con il mondo scientifico e il genere biografico. Si tratta di un libro che porta la firma di Livio Gratton, un importante astrofisico italiano e che i suoi eredi ci hanno messo a disposizione. Lo lessi e m’ispirarono in particolare due figure: Caroline Herschel, sorella dello scopritore del pianeta Urano, William, e Virginia Galilei, figlia del notissimo Galileo. Le altre due regine sono invece Maria Montessori, nostra pedagogista di fama internazionale, scelta soprattutto perché il libro è rivolto a un pubblico di giovanissimi e un personaggio a me molto caro, Ipazia di Alessandria, mente saggia e straordinaria uccisa dalla mentalità cieca di un mondo che correva a gambe levate verso l’oscurantismo medievale e l’anti-scienza. Ipazia, un’eroina vera. Se è vero che per origini, contesto storico di riferimento e formazione queste donne sono davvero distinte fra loro, non lo sono dal punto di vista dell’anima. Tutte sono innamorate del sapere e hanno, ciascuna a modo suo, una grande fede. E possiedono tutte un’enorme forza di volontà, una determinazione toccante, a volte finanche commovente, nel difendere il desiderio e il diritto di conoscenza.

Le immagini nascono prima o dopo il testo?

Amalia - In questo caso le immagini nascono prima, dopo e durante il testo. Mi spiego meglio. Insieme all’idea iniziale avevo già pensato allo stile dei cinque ritratti. Il resto delle illustrazioni è venuto alla luce a partire dai testi, man mano che questi prendevano forma. Il nostro è stato quindi un lavoro di squadra a tutti gli effetti. Questo però è un caso particolare, in generale penso che nei lavori editoriali le immagini nascano assolutamente dopo il testo.

FUORI CAMPO – Regine della scienza: intervista ad Amalia Caratozzolo e Serena Manfré
Qual è  la tecnica utilizzata?

Amalia - È una tecnica mista: alcune illustrazioni sono incisioni su linoleum, altre sono digitali. Mi piace molto lavorare mischiando le due tecniche. In questo progetto inoltre, con mia grande soddisfazione, oltre alle illustrazioni ho curato anche la grafica e l’impaginazione, quindi la tecnica digitale mi è  tornata utile.

Che cosa c’è in programma per il futuro?

Serena - Futuro, che parolona. Sogno, quindi scrivo, quindi sono, e nel mio cassetto conservo in itinere un libro autobiografico, direi familiare, un nuovo testo per bambini in collaborazione con Amalia e uno già compiuto di racconti erotici. Quando “son desta” penso però che il futuro non esiste, e quindi non me ne occupo affatto. 
Amalia – In cantiere ci sono tantissimi progetti, anche con Serena abbiamo diverse cose in mente. Al momento sto lavorando a due libri per i più piccoli, ma sono in embrione quindi non posso svelare di più.

E sul comodino?

Serena - Penso ti stia riferendo a cosa sto leggendo in questo momento. Sto leggendo un regalo di mio padre: un libro di Vito Mancuso dal titolo Il principio passione. La forza che ci spinge ad amare. L’amore è un argomento che mi ha sempre interessato molto. Il mio romanzo, Salvami l’anima, tocca anche questa tematica. Per adesso, quindi, mi sono data alla saggistica e sento che da questa lettura trarrò interessanti benefici professionali e umani.
Amalia – Sul comodino c’è Il conto delle minne di Giuseppina Torregrossa. Dopo di che ci sono una bellissima lampada a cui sono molto affezionata: gambe da pin up e tacco 12 illuminano la mia scrivania e poi vediamo…una gomma a forma di dente, un naso temperamatite, matrioske qua e là e una quantità di post-it che neanche in A beautiful mind!

Regine della scienza
di Serena Manfré
Illustrazioni di Amalia Caratozzolo
Edizioni Anicia, 2013

http://www.amaliac.com/#Regine-della-scienza


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