La crisi artistica di cui ha sofferto e che lo aveva snaturato dall'idea di cinema a cui apparteneva è finalmente terminata. Certo è, che i sintomi di una ripresa, se non totale ma comunque notevole, si erano intravisti già da dall'ultimo "Ballata dell'Odio e dell'Amore", nel quale, tra l'altro era tornato anche a scrivere la sceneggiatura senza nessuna influenza secondaria, ma per avere certezza di guarigione assoluta noi diffidenti stavamo attendendo ancora una conferma di sicurezza.
Conferma che arriva puntuale con "Las Brujas de Zugarramurdi" commedia horror, ironica, imbottita di trovate schizofreniche e assurde e che si fa beffa delle leggende sulle streghe utilizzandone lo sfondo per comunicare tutt'altro appunto. L'incipit ricorda leggermente "Dal Tramonto All'Alba" di Robert Rodriguez, con una rapina ad un negozio di Compro Oro architettata da un gruppetto di squinternati mascherati capitanati da Jose, un padre di famiglia separato e indispettito dalla scarsa frequenza con cui riesce a vedere il piccolo figlioletto che nel frattempo ha portato con sé sul luogo del misfatto per infiltrarlo nel negozio come occhio insospettabile. Durante la fuga in taxi, con percorso deviato a causa della polizia alle calcagna, Jose, il figlio, il complice Tony e i due ostaggi rapiti, terminano però in un posto oscuro gestito da un personale altrettanto raccapricciante che, come prevedibile, fa tutto ciò che è suo potere per imprigionare e sacrificare i malcapitati.
Da entrambi i punti di vista, dunque, "Las Brujas de Zugarramurdi" è senz'altro molto divertente e assai godibile, e se proprio gli si vuole rintracciare qualcosa di negativo potremmo aggrapparci all'eccessiva carne al fuoco inserita nel rutilante e dilatato finale, dove si appesantisce e fatica a tenere unito e ordinato il suo puzzle.
In questi casi, tuttavia, è più importante santificare il ritorno di un autore che sembrava ultimamente essersi abituato un po' troppo a fare il commesso, mentre adesso pare aver riacciuffato, per fortuna, quella virtù visionaria che lo aveva lanciato.
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