Guardando alla mia vita fin’ora devo ammettere che è stata abbastanza poco convenzionale e più fuori dagli schemi.
E questo mi rende tremendamente felice.
Non ho mai amato esser parte del gregge, pensarla come gli altri o identificarmi all’interno di uno schema o pensiero: io sono io, e faccio le cose a modo mio.
Nella società moderna sembra sempre più spesso che se non si fa parte di quel coro si è poi emarginati.. Perché “la gente” si comporta così, o il buon senso comune impone che, perché tutti dicono che, perché…non sappiamo pensare fuori dal coro.
Io di quello che pensa la gente, onestamente, non mi curo molto.. Forse hanno sempre pensato tutti che io sia un po’ strana, ma ben venga, molto meglio essere strani che essere uguali agli altri!
Ricordo come fosse ieri il giorno della mia prima comunione: oltre ad essere arrivata tardi in chiesa a cerimonia iniziata(ehm, non sono mai stata molto puntuale..) non abbiamo fatto nessun pranzo con parenti ma ce ne siamo andati a fare un pic-nic a San Marino.
E che dire del mio matrimonio? Eravamo io, il mio futuro marito, il fratello, il suo migliore amico e il mio ex capo in comune a Malindi: il mio vestito comprato per meno di 20 euro al Nakumatt di Nyali, una birra al Bob Marley dopo la cerimonia e una cena per due, romanticissima, a lume di candela al Ocean’s sport di Watamu con vista sull’oceano.
Che dire..Meglio di così!!
Ovviamente tornati in Italia abbiamo festeggiato con parenti e amici, uno splendido ricevimento di 30 persone al Fortino Napoleonico di Portonovo, con una benedizione nel giardino segreto del forte, ai piedi del Monte Conero!
Sinceramente non ho mai sognato il giorno del mio matrimonio, non mi è mai passato per la testa di infilarmi in un vero abito da sposa e di passare tempo a riempirmi di cibo in un vestito costosissimo e probabilmente scomodo, che non avrei più indossato.
Anche con la piccola abbiamo sempre fatto le cose a modo nostro, dall’alimentazione al fatto di portarla ovunque fin dalla tenerissima età (sguazzava già nell’oceano a 7 mesi e l’ho lasciata libera di giocare anche tra galline e caprette con gli altri bimbi in Kenya ad esempio). Questo si riflette anche nel suo carattere libero ed indipendente: credo che difficilmente ci sia una mamma più impreparata di quanto lo ero io quando è nata, eppure l’istinto materno si è fatto strada e alla faccia di tutti i consigli del “senso comune” sta crescendo con un carattere e personalità che le invidio anche io.
La vita mi piace godermela ai miei ritmi, mi piace scriverla senza ascoltare troppi suggerimenti.. A volte vado contro quello che sembra essere il buon senso, seguo l’istinto e non le convenzioni.
Credo che il sapersi ascoltare spesso si è perso di vista, in favore del doversi conformare ai pensieri comuni: è bello invece sentirsi liberi di essere se stessi, anche rompendo le righe..
Destabilizzare gli animi standardizzati con un po’ di inquietudine ed inserire la variabile dell’imprevisto all’interno di vite già preconfezionate e catalogate.
E con questo post riflessivo, inauguro la stagione autunno-inverno di post introspettivi