E' mai possibile che un delinquente in Italia sia trattato con tutti gli onori dalle più alte cariche dello Stato?
E' mai possibile che il destino di un Paese dipenda da un pregiudicato, da un truffatore ed evasore fiscale (per centinaia di milioni di euro)?.
Il 1° Agosto la Corte di Cassazione ha emesso una sentenza inoppugnabile: Silvio Berlusconi è stato condannato a 4 anni di reclusione (di cui 3 con il beneficio dell'indulto) in via definitiva.
Questo ex Cavaliere come tantissimi altri italiani ha avuto un regolare processo con tutte le garanzie previste dal nostro sistema giudiziario (anzi il soggetto in questione ha da sempre moltiplicato le garanzie processuali con le sue incostituzionali leggi ad personam).
Da 20 giorni assistiamo ad un ricatto perpetrato da un delinquente e dai suoi accoliti.
In cambio della tenuta del Governo dell'inciucio vogliono l'agibilità politica (??) del loro boss.
Di fronte ad un Paese sonnacchioso e distratto dalla calura estiva l'agenda politica ha un solo punto all'ordine del giorno: la Grazia del condannato Berlusconi piuttosto che l'uscita dalla crisi economico-sociale che investe questa Nazione.
Si è capito che in Italia per far fuori un delinquente dalla politica non è più sufficiente una condanna con 3 gradi di giudizio ma occorre il 4°, il 5° e in ultima istanza c'è pronto Napolitano con la grazia.
E dire che, vista la presenza massiccia di pregiudicati in Parlamento e accortisi della continua protesta che si levava nelle piazze, hanno approvato la legge (detta Severino) n.235 del 31 dicembre 2012 con il voto degli stessi berlusconiani che all'art.1 così recita: “chi ha riportato condanne definitive a pene superiori a 2 anni di reclusione decade da parlamentare se lo è già ed è incandidabile se non lo è ancora.
La cosa bella è che l'espulsione non è automatica, e a parte le improponibili dimissioni volontarie, ma occorre una votazione della Camera di appartenenza.
Ed ecco scattare il ricatto e le intimidazioni con il paventato ricorso alla “guerra civile” da parte di uno dei più fedeli servitori di B. (l'on.Bondi).
Io penso che il livello di sopportazione degli italiani onesti, di coloro che pagano regolarmente le tasse, di coloro che sono senza lavoro, perchè non l'hanno mai avuto o perchè in questi anni l'hanno perso, di coloro che sono sfruttati e sottopagati, sia ormai giunto sopra il livello di guardia.
E di fronte ad una baggianata del genere “ricorso alla guerra civile” per difendere un delinquente o peggio ancora in presenza di un gesto di clemenza del Presidente della Repubblica nei confronti di un fresco condannato per evasione fiscale nonché imputato (condannato in 1° grado) di prostituzione minorile, concussione, rivelazione di segreto giudiziario, indagato per corruzione parlamentare etc.., la stragrande maggioranza degli italiani non rimarrebbe ancora per molto distratta.
Alberto Pellegrino