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FUORI STRADA – NN editore, la nuova realtà editoriale milanese

Creato il 24 marzo 2015 da Viadeiserpenti @viadeiserpenti

FUORI STRADA - Rubrica di approfondimento della piccola e media editoria “extra-capitolina”

di Elena Refraschini

Dalla settimana scorsa sono in libreria le prime due uscite di NN editore, nuova realtà editoriale milanese.
NN sta per nescio nomen, espressione che in passato serviva a identificare gli orfani. Nessun riferimento, però, a una società senza padri e senza valori: quella di NN è un’affermazione di libertà – libertà di percorrere nuove strade, di trovare nuovi punti di riferimento. Una volontà che si riscontra sia nella scelta degli autori da pubblicare, sia nella pratica editoriale.

In attesa di parlarvi dei loro libri, chiacchieriamo di quest’avventura con alcuni dei protagonisti: Eugenia Dubini, editore, e Alberto Ibba, amministratore.

Eugenia Dubini

Eugenia Dubini

In tempi di metamorfosi digitale per l’editoria, di self-publishing, di rivoluzione e crisi dell’intera filiera, perché avete sentito l’esigenza di fondare una nuova casa editrice?
La crisi cambia rapporti e relazioni, scioglie nodi e risacche, la crisi è un’opportunità. I momenti di crisi sono spesso momenti anche molto vitali, di energiche spinte al cambiamento, di innovazione e di slancio. Nella crisi si aprono opportunità. Entrare oggi sul mercato senza avere una pesante eredità e senza dover sostenere una struttura rigida, creando al contrario una struttura snella e flessibile, concede un altro sguardo e altri mezzi per fare il nostro ingresso nel panorama editoriale. Lo sguardo è disincantato, i mezzi non sono solo quelli economici, quindi, ma strategici e di posizionamento, e sono anche molto umani: il nostro non essere una grande macchina strutturata in sezioni e livelli e competenze che spesso non riescono nemmeno a comunicare tra loro o che vengono troppo rapidamente sostituiti, valorizza la professionalità di ognuno, permette di non sprecare risorse, e concede progetti e strategie di ampio respiro. Nella pratica, per noi significa valutare ogni cambiamento in atto nel panorama editoriale e renderlo un alleato in tutte le fasi dell’ideazione, creazione, promozione, diffusione e vendita dei libri. Ad esempio: cambia la fruizione, non più solo legata al cartaceo; si apre la sperimentazione di nuovi format e linguaggi; si accede a nuove comunità e reti di pubblico; si utilizzano strategie innovative nella comunicazione dei libri. E della lettura, più che dire che è drammaticamente in crisi, preferiamo indagare le nuove forme che sta prendendo.

Le vostre prime uscite saranno la Trilogia della pianura di Kent Haruf (il primo volume, Benedizione, è in libreria dal 19 marzo) e Sembrava una felicità di Jenny Offill. Cosa accomuna le opere che fanno parte del vostro catalogo e cosa possiamo aspettarci nel futuro?
Abbiamo chiamato la nostra casa editrice NN dal latino nomen nescio, che vuol dire nome sconosciuto. Nel passato era il marchio che veniva usato per indicare i figli senza padre, gli orfani, i figli di nessuno. Oggi lo siamo tutti, figli di nessuno, in un modo o nell’altro. E le opere che pubblicheremo avranno in comune una riflessione attorno al concetto di identità,

SembravaUnaFelicità
individuale e collettiva, nel contemporaneo. Questo per noi non significa una condanna, una lamentela, o l’ennesima declinazione del concetto di società senza padri, senza ideologie, senza valori. Bensì un attestato di libertà: la libertà di scegliere nuovi riferimenti, di percorrere strade diverse, di trovare nuove radici così come nuovi orizzonti. Così come di provare a portare ai lettori italiani autori qui da noi inspiegabilmente rimasti “orfani” di editore. È il caso dei nostri due primi autori, Kent Haruf e Jenny Offill, sconosciuti da noi e considerati capolavori negli Stati Uniti. L’identità è un tema letterario, da sempre. E noi pubblicheremo romanzi letterari, italiani e stranieri, e in seguito apriremo alla saggistica. La nostra speranza è riuscire a proporre delle serie di libri veri, che abbiano qualcosa da raccontare, che emozionino, che divertano, che facciano riflettere, che portino avanti idee, immaginari, e parole ben scritte. Come ha detto Gian Luca Favetto, che ha ideato con noi la collana ViceVersa: «Per recuperare le parole leali, anzi le parole e le ali, per volare con parole oneste che dicano le cose e i sentimenti senza truccarli, per nominare le cose e farle esistere». In due parole: abbiamo scelto un nome che potesse contenere e riflettere in una sigla tutte le nostre considerazioni sul fare editoria oggi, e una sede che potesse diventare nel tempo aperta e condivisa: una casa, oltre che una casa editrice.

Quanti libri intendere pubblicare all’anno?
Dai 12 libri ai 15/16 libri l’anno. Un numero limitato per seguirne con cura il percorso fino al lettore.

Qual è il vostro rapporto con le librerie? Vi affidate a un distributore o preferite andare di persona a promuovere i vostri libri?
NN è promossa e distribuita da Messaggerie. Fin dove possibile andremo direttamente a parlare con i librai, ed è nostra intenzione organizzare varie iniziative attorno ai libri insieme a loro, oltre alle più canoniche presentazioni con gli autori.

Qualche tempo fa in un’intervista avete espresso la volontà di staccarvi dal concetto di “collana” per proporre una suddivisione in “serie”, che punta al lettore-consumatore fedele di prodotti seriali televisivi: per questo è stata pensata la serie “ViceVersa”, che sarà curata da Gian Luca Favetto. Potete dirci qualcosa in più?
Tutti i nostri libri saranno organizzati in serie e non in collane. Le serie televisive ormai sono un prodotto culturale diffuso, capace di attirare consumatori di tutti i generi. Nelle serie televisive si stanno sperimentando scritture e formati innovativi e per questo sono interessanti per noi da osservare, come un bacino di sperimentazione di linguaggi. L’idea di proporre i nostri libri in serie e non in collane ci consente di anticipare al lettore le nostre scelte, di dichiararle e di proporre un percorso di lettura. I nostri libri indagheranno un tema specifico, avremo per ogni serie delle parole chiave che ne definiranno il soggetto, e non faremo divisioni di genere, come spesso si fa – una collana di gialli da una parte e una di romanzi letterari dall’altra – e neppure un divisione per provenienza degli autori. Immaginiamo un lettore curioso e affamato, capace di muoversi tra generi e scritture e media con disinvoltura, seguendo i propri interessi e le proprie domande. La serie ViceVersa è un progetto immaginato dalla casa editrice, con Gian Luca Favetto e gli autori che ne faranno parte. Abbiamo proposto un soggetto, e chiesto a ciascuno di scrivere un romanzo breve, non un saggio, che lo esplorasse secondo la propria sensibilità, stile e genere narrativo. Non esattamente una scrittura commissionata, dunque, più una collaborazione di intenti nel rispetto dell’autorialità di ciascuno dei partecipanti. Il tema della serie ViceVersa sono i vizi e le virtù, e come è cambiata, slittata, a volte capovolta, la loro identità nella società attuale, rispetto alle originarie classificazioni canoniche. I primi autori della serie sono Tommaso Pincio, Rosa Mogliasso, Antonella Cilento, Elisabetta Bucciarelli.

Alberto Ibba

Alberto Ibba

Lavorare oggi nell’editoria risulta sempre più difficoltoso e oneroso. Quello dell’editoria è il settore meno regolamentato e tutelato dal punto di vista di chi vorrebbe farne parte. La vostra casa editrice come è organizzata, quante persone vi lavorano?
Dal punto di vista della regolamentazione del lavoro, l’editoria non ha regole diverse dagli altri settori. Ci sono alcune agevolazioni legate allo sviluppo, all’imprenditoria femminile, all’innovazione, ma sono canali cui non è sempre facile accedere. In NN lavora il gruppo di start up del progetto, siamo in quattro, e collaboriamo con molte altre figure professionali: gli autori, l’ufficio stampa, i social media manager, i redattori, i traduttori, i lettori, i correttori di bozze, gli illustratori e i fotografi, i giornalisti e uno studio grafico. Sarebbe interessante porre queste domande a chi da sempre lavora nell’editoria da collaboratore esterno e free lance, perché le nuove regole del mercato del lavoro hanno reso molto difficile dare un inquadramento a queste forme di collaborazione, e soprattutto una continuità a questi apporti fondamentali per l’editoria. Noi puntiamo, e finora ci sembra di avere iniziato bene, a creare un gruppo di persone di riferimento personalmente molto motivate, riconoscendo a ciascuno il proprio lavoro. Per fare un piccolo esempio, che sappiamo essere una lotta di categoria da sempre: i traduttori sono sempre citati, gli diamo sempre uno spazio nei libri (una Nota del traduttore) per parlare al lettore del lavoro che personalmente hanno svolto nella traduzione del romanzo, e abbiamo deciso di inserire sempre la loro biografia insieme a quella dell’autore in bandella.

In che modo le vostre copertine veicolano l’identità di NN editore? Quali sono le idee che ispirano la grafica della casa editrice?
La grafica di NN è stata curata da Mario Piazza di 46xy. NN è diventato uno spazio vuoto da riempire, saranno le immagini e i testi a dare corpo a questo vuoto massiccio, che è la nostra ricerca e che cerchiamo di indagare con i nostri libri. Su ogni copertina, così, apparirà questa grande N che verrà occupata dall’immagine, e riempita del senso e del contenuto del libro. Ogni serie avrà una sua identità grafica, e tra un libro e l’altro della stessa serie si creeranno dei legami visivi.

Di che cosa hanno bisogno gli editori in Italia (per esempio nuove leggi sull’editoria, finanziamenti, iniziative di promozione del libro, eccetera)?
Più che gli editori è l’Italia che ha bisogno di una politica che rimetta al centro la cultura. Per farlo però non bisogna calare dall’alto progetti di facciata (molto spesso dispendiosi  e autoreferenziali)  ma lavorare sul territorio, incentivare l’apertura di nuovi spazi culturali, coinvolgere scuole e biblioteche, introdurre il libro nei format televisivi.

HarufBenedizione
Milano, da capitale mondiale del cibo a capitale italiana del libro. Da marzo a ottobre 2015 Milano sarà infatti la prima Città del Libro e della Lettura italiana. Iniziative di questo genere servono veramente a promuovere la lettura?
Sì, serve tutto quello che porti il libro più vicino al lettore, che informi e che veicoli le parole leali.

Non ci resta che ringraziare Eugenia Dubini e Alberto Ibba per la loro disponibilità. Un grande in bocca al lupo a tutto lo staff di NN da parte di Via dei Serpenti!

Sembrava una felicità di Jenny Offill e Benedizione di Kent Haruf sono in libreria dal 19 marzo. Prossimamente in arrivo Le prime quindici vite di Harry August di Claire North  e Una spiaggia troppo bianca di Stefania Divertito.

Il sito web di NN editore
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