FUORI TEMPO: Gelide scene d’inverno – Ann Beattie

Creato il 20 giugno 2012 da Viadeiserpenti @viadeiserpenti

Un aggiornamento della rubrica FUORI TEMPO, dedicata alla recensioni di libri non usciti di recente.

Recensione di Caterina Di Paolo

Consigliare Gelide scene d’inverno a giugno inoltrato è come citare una bella canzone di perturbata memoria. La storia è crudele e il vero freddo non si percepisce solo nelle descrizioni dei contingenti maglioni e dei cumuli di neve: un amore che finisce, con una donna che torna dal marito e l’amante che resta solo e ossessionato da lei. Sarebbe bello se i problemi venissero uno alla volta, si dice spesso che va così solo nei film o nei romanzi: in questo romanzo no. L’amante – si chiama Charles e ci presterà i suoi occhi cinici e pungenti per tutta la storia – ha una madre che è una star decaduta senza il successo alle spalle. Da giovane somigliava a Esther Williams, ma ora è tanto vecchia, anche se lo rifiuta: si è rifatta il seno, gira sempre nuda e dice di avere male dappertutto, prende lassativi perché pensa che la uccideranno o forse solo per poter aspettare i parenti in un letto d’ospedale, con sguardo vacuo e per un poco sereno.

«A Charles stava simpatico il padre. Era morto all’improvviso, a trentanove anni, mentre tornava in autobus dal lavoro. Charles aveva un ricordo fumoso di Pete al funerale. Pete era un collega del padre. Dopo la sua morte, si presentò una sera con un sacchetto di arance. Poi tornò altre sere, su invito della madre di Charles, portando con sé mele, pompelmi, pere, e infine scatole di cioccolatini Whitman’s, mazzi di fiori e una valigetta col pigiama e lo spazzolino da denti.»

Laura, l’amata di Charles, ha sposato Jim detto “il bue”, e con lui ha sposato anche i suoi problemi: Jim ha una figlia, Rebecca, avuta da una donna poi ricoverata in un ospedale psichiatrico. Laura accompagna Jim a trovare l’ex moglie e, quando lui non può, va a prendere sua figlia a scuola. Quando si frequentavano era spesso in questa circostanza che Charles incontrava Laura: si vedevano per pochi minuti in macchina prima che la bambina uscisse da scuola. Anche ora che la loro storia è finita Charles chiama Laura spesso, sfoderando un umorismo freddo e acuminato, come se nel bramarla volesse metterla alla prova, farle capire che è certo che la desidera tanto quanto che l’amarezza è una parte di lui. Ogni volta le ricorda che la ama, nel caso lei lo avesse dimenticato.
“Janis Joplin è morta. Perfino la vedova di Jim Morrison è morta”: gli idoli degli anni sessanta, appena passati nel libro, sono decaduti, e Charles è immerso fino al collo in un’età incerta, impantanato in un lavoro che serve solo a pagare le bollette e le birre al suo amico Sam, senza più Laura vicino. Charles non è il protagonista perfetto: la vita gli ha fatto dei torti di cui si ritiene, consapevolmente o meno, una vittima che ha come unica forma possibile di resistenza uno humor sprezzante e disilluso. L’autrice descrive la realtà come qualcosa di eloquente nella sua imperfezione, con un minimalismo che ha fatto scuola e sembra far evocare dalle cose stesse la loro essenza.
Un’altra Laura bramata a cui si pensa è quella di Alta fedeltà, ma se Hornby descrive la musica, per quanto causa di misery, come un conforto, in Gelide scene d’inverno anche i capisaldi musicali crollano o non si attagliano alla realtà. «Accende la radio. C’è John Lennon che canta “Mind Games”. John Lennon è convinto che “l’amore sia la risposta”. Ma John… e se lei non esce dalla sua casetta col tetto a punta per lasciarsi amare? La neve che non era prevista fino al 18 ha cominciato a cadere, lieve lieve.»
Il libro di Ann Beattie è stato scritto nel 1976. Quattro anni dopo Mark Chapman sparò a John Lennon. Nel 2004 i Perturbazione dicono che agosto è il mese più freddo dell’anno.

Nota sull’autrice
Ann Beattie, 1947, è autrice di sette romanzi e otto raccolte di racconti che le hanno guadagnato riconoscimenti prestigiosi (tra cui il PEN/Malamud Award) e paragoni con mostri sacri della letteratura come J.D. Salinger, John Cheever e John Updike. Attualmente insegna scrittura creativa presso l’Università della Virginia.

Gelide scene d’inverno – Ann Beattie
Traduzione di Martina Testa
minimum fax, 2009
pp.414, € 13,50

Per approfondire:
Leggi l’intervista ad Ann Beattie su
Mangialibri
Leggi la recensione di Fabio Napoli su Mangialibri
Leggi la recensione di Sara Antonelli su l’Unità
Leggi la recensione di Valentina Aversano su SettePerUno
Leggi la recensione su bookavenue


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