Il governo ha recentemente introdotto nuove norme per il contrasto al furto d’identità, in particolare attraverso la creazione di un archivio centralizzato per poter verificare i dati di chi richiede un prestito, incrociando le informazioni di più database.
Se gli strumenti di verifica e di repressione sono utili per arginare questo tipo di crimine, ancora più importante è la diffusione di informazioni utili per evitare che i cittadini si espongano a inutili rischi.
Il ministero della Difesa, per esempio, pubblica una pagina informativa sul furto d’identità, in cui indica una serie di consigli pratici per non esserne vittima. Vediamoli:
- fornire i dati solo a società conosciute e verificare che il sito web sia davvero quello della società (fingere siti di banche o altri servizi, purtroppo, non è così difficile);
- usare tutti gli strumenti di sicurezza disponibili: password, connessioni cifrate (quelle che iniziano con https davanti all’indirizzo), doppie verifiche, come l’invio di un codice di conferma sul proprio telefono;
- leggere le informative sul trattamento dei dati per sapere come revocare l’autorizzazione e per evitare che vengano condivisi con società terze;
- fare attenzione a ciò che pubblichiamo online: un potenziale ladro di identità cercherà tutti i nostri profili e le informazioni che abbiamo messo online, non si limiterà a un solo sito; più condividiamo informazioni più facilitiamo il lavoro di chi vuole rubarci l’identità;
- mantenere sempre aggiornati il sistema operativo, l’antivirus, i programmi e le applicazioni, non solo sul computer ma anche su tablet e smartphone;
- controllare spesso il proprio conto corrente per rendersi conto il prima possibile di eventuali anomalie, come pagamenti non riconosciuti, e contattare subito la propria banca.