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Furto nostrano

Creato il 08 agosto 2013 da Renzomazzetti
SPERANZE

SPERANZE

Il lungomare è determinato da una strada parallela alla spiaggia, da una parte alberghi e negozi, dall’altra bagni e mare. Le merci di ogni tipo sono in esposizione, particolarmente belle, rifinite, originali sono quelle esposte davanti e nella vetrina del negozio di quell’indiano sempre gentile e sorridente. Sono quattro anni che fa affari sulla riviera. E’ uno stagionale, dopo ritorna a casa sua e campa il resto dell’anno con la famiglia. Una mattina dalla spiaggia si vede il lampeggio blu dell’auto della polizia. Si pensa subito ad un incidente stradale, invece il poveretto ha subito il furto degli incassi. Non si spiega come sia avvenuto. Fatto sta che tutti i soldi guadagnati, nascosti nel retrobottega, sono scomparsi. (Ricordo da un racconto di Igea).

M   A   R   G   H   E   R   I   T   A

Come stagioni che spogliano

la bella margherita

la misera mano carpisce

i petali colorati.

Della tua terra materna rigogliosa

ad altri dona i frutti del sudore

del bollente sole splendente

dell’infinito cielo piangente

nell’estivo profondo pauroso temporale.

Il vento porta con il profumo del mare

il grido dei gabbiani affamati

il silenzioso dramma dei pesci sbranati

nel sommesso ondeggia la distesa

di calici offerti delicati e colmi.

I ricordi scolpiti nel semplice gambo

svaniscono lentamente

e al peso dei pianti della rugiada

pieghi i tuoi dolci steli vellutati

dove il sudore umano ristagna.

Somigli a quella fanciulla

che conobbe solo gli stracci

e non il vestitino candido colorato

con il quale ti illudi morendo

quando io, vile, ti colgo.

-Renzo  Mazzetti-

[ Cerca: UMANI BRUTALI (5 aprile 2013) ].


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