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Fury

Creato il 13 luglio 2015 da Ussy77 @xunpugnodifilm

FURY-LOCANDINA-POSTER-2015Sangue, fango e sermoni da carro armato

Buon film, diretto da David Ayer, che ricalca l’abusato tema dell’eroico sacrificio americano, Fury ha il pregio di dimostrarsi viscerale, crudo e realistico per tre quarti di pellicola, per poi scivolare inevitabilmente nell’attesa spirale di fanatismo bellico.

Germania, 1945. La guerra pare non finire mai e il sergente Don Collier è alla guida di un manipolo di soldati di diversa estrazione e carattere. Dietro le linee nemiche muore il tiratore del tank su cui combatte da anni e per sostituirlo gli viene mandato Norman, un giovane soldato impaurito e spaesato.

Ci si aspettava molto da un prodotto come Fury. Probabilmente a causa del fatto che il cast (Brad Pitt, Shia LeBeouf, Logan Lerman e Michael Pena) prometteva uno spettacolo allettante e invitante. Purtroppo però le speranze vengono disattese a causa di una costruzione visiva e narrativa che si lascia inghiottire (sopratutto nelle battute finali) nel poco originale tema del fanatismo eroico dell’americano durante la Seconda Guerra Mondiale. Il carro armato diviene casa e confessionale, mentre la guerra che imperversa al di fuori del portellone blindato è sangue, fango e devastazione, proprio come racconta nei suoi “sermoni” bellici Don “Wardaddy” Collier (interpretato da un contrito Brad Pitt).

Fury appare come una realistica rappresentazione della fine della guerra, ma ciò che non convince sono le scene di guerra, che assomigliano al ludico mondo delle piattaforme casalinghe, e la poco convinta ricerca d’introspezione tra i commilitoni. Fury è viscerale racconto di un carro armato al di là delle linee nemiche ed esibisce il battesimo del fuoco di un soldato giunto al fronte troppo giovane. Il gruppo di combattenti (degenerate e riluttanti bestie da macello, logorate dalla guerra) è il vero protagonista di una pellicola che non si pone un vero e proprio obiettivo, se non quello di essere rappresentazione del sentimento di sacrificio, che risiede in ogni patriota americano. E questo aspetto inficia il prodotto che, pur essendo tecnicamente accurato e lodevole, si perde nei meandri della banalità.

War game caratterizzato da un apparato poco emozionale, ma che fa del ritmo e degli effetti speciali gli strumenti maggiormente coinvolgenti, Fury è, al netto del risultato finale, un prodotto già visto e che non riesce a tradurre su pellicola gli appena abbozzati sentimenti di nostalgia, disperazione e inadeguatezza, che serpeggiano tra i soldati del battaglione Fury.

Uscita al cinema: 2 giugno 2015

Voto: ***


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