Al progetto ITER partecipano l’Unione Europea, gli Stati Uniti, la Russia, il Giappone, la Cina e la Corea del Sud. Il laboratorio padovano sarà gestito dal Consorzio Rfx, che comprende l’Enea, il Cnr, l’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) e l’Università di Padova. Sarà utilizzato per sviluppare la Neutral Beam Test Facility: un’apparecchiatura sperimentale per studiare i fasci di atomi neutri. Sulla base di questi esperimenti sarà sviluppato e perfezionato l’apparecchio che nel progetto ITER servirà per riscaldare il plasma e portarlo alle temperature elevatissime necessarie alla fusione nucleare.
La partecipazione italiana al progetto ITER comprende molti altri importanti contributi, sia da parte di enti pubblici sia dei privati: le industrie italiane hanno firmato con il consorzio ITER oltre 20 contratti, per un totale che supera i 500 milioni di euro.
In particolare un consorzio formato da Ansaldo Nucleare, Mangiarotti e Walter Tosto Spa si è aggiudicato una gara da 300 milioni di euro per la fornitura della “camera a vuoto”, cioè la struttura che dovrà contenere il plasma, quindi la componente più importante del reattore. Inoltre l’Enea, insieme alla Criotec Impianti e alla Tratos Cavi, fornirà i cavi superconduttori per la costruzione dei magneti del reattore. Il Cesi (Centro elettrotecnico sperimentale italiano) si è aggiudicato un contratto per attività di quality assurance e quality control per i componenti elettrici e di elettronica di potenza. La ASG Superconductors di Genova costruirà poi le grandi bobine dei magneti toroidali superconduttori, che avranno il compito di tenere il plasma sospeso. La Simic è stata incaricata di costruire il prototipo della struttura meccanica dei magneti, e l’OCEM gli alimentatori per il sistema di iniezione di atomi neutri.
FONTE: Nuclear News http://www.nuclearnews.it/news-2871/fusione-presentato-nuovo-laboratorio-a-padova/