Se poi piange il vento
mentre brucia la terra che calpestiamo
insieme a forme di vita indelebili
quasi in grado di frantumare la terra.
Nel piccolo andiamo con i tacchi a spillo
sui gommoni
imprecando se affondiamo
ma non sappiamo più cosa fare
dove andare.
Non sentiamo più nulla intorno a noi
perché neanche il sole ci lava più le ferite
della notte
e la politica mangia e lecca se stessa
tagliandoci capelli e parrucche.
Siamo solo concezione del futuro
morta già ai tempi dell’università
e non è solo formalità
se ci rubano la vita.
Pietro Maria Sabella All rights reserved
