Futuro della musica: allo studio classifica degli streaming in rete

Creato il 13 giugno 2013 da Digitalsat

Il presente e il futuro della musica sono nel social: questo il messaggio lanciato dai partecipanti al panel organizzato da Deezer, servizio di streaming fra i più usati al mondo, nell'ambito del Social Business Forum 2013 di Milano. Oggetto del dibattito il ruolo dei talent show fra tv e social network come aggregatori di consumi musicali. Nella guerra fra talent - rivelano i dati di BlogMeter forniti da Vincenzo Cosenza - X-Factor ha dominato su Twitter, mentre Amici di Maria De Filippi vince su Facebook.

Per Laura Mirabella, Country Manager di Deezer, la partnership del servizio di streaming con The Voice of Italy è stata parte di una complessiva strategia di investimento locale che va oltre il talent con l'esclusiva per la colonna sonora de 'La grande bellezzà e una partnership con Umbria Jazz. «Il 70% degli italiani preferisce musica italiana», spiega Mirabella.

La crescita costante di Deezer (+20% di utenti al mese) conferma una tendenza colta dal Presidente di FIMI Enzo Mazza: «La musica è il contenuto che muove di più gli utenti di internet» spiega Mazza. Il mercato musicale vede nascere così «una nuova economia digitale globale», per la quale, secondo Mazza, l'Italia paga ancora un ritardo infrastrutturale («siamo ultimi in Europa per ultrabanda»). Ma sono in ritardo anche gli strumenti di misurazione: «stiamo studiando una classifica che integri i dati d'ascolto dei servizi di streaming», rivela a margine Mazza.

Mentre la televisione diventa ecosistema digitale con riscontro immediato sul gradimento, come sottolinea Luca Revelli di Sky Italia, le industrie discografiche mutano in industrie dell'intrattenimento musicale in cui - spiega Lino Prencipe di Sony Italia - «la dimensione sentimentale è amplificata dal social netowrk in cui si crea un rapporto umano con l'artista».

A confermarlo Antonio Maggio, cantante vincitore di Sanremo Giovani 2013 e della prima edizione di X-Factor con gli Aram Quartet: «Il circuito artista-fan oggi è molto più umano e si può trarre vantaggio anche dalle critiche»


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