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Futuro digitale/ Il video completa l’esperienza tattile

Creato il 27 settembre 2011 da Antonio Conte

Futuro digitale/ Il video completa l’esperienza tattilePer un verso poteva apparire realistico sostenere l’esame di Psicologia dei Nuovi Media e mettersi alle spalle l’appello e poi pronti a tuffarsi in un nuovo argomento, con buona pace del Prof. Giuseppe Mininni. Ma, sarebbe stato troppo facile considerare la propria mente, la propria memoria, come composta a celle, con ambiti separati e schemi diversi e isolati tra loro. Troppo facile infatti. Tuttavia molti giovani e non solo, ritengono di poter anche vendersi i testi di studio – chissà per quale motivo – tanto è considerata netta la differenza delle materie. Poveri noi, e beati loro. Non hanno nessun ripensamento, nessuna incertezza di ricordare in modo ambiguo un concetto. Nessuna sbavatura o distorsione cognitiva dovuta a concetti simili ma diversi. Per loro, non esistono, quindi rimandi disciplinari, collegamenti teorici, ne convivenze tematiche. Ne’ ancora necessità di ripresa nel tempo o approfondimenti laterali sulle esperienze degli autori a volte solo appena citati.

Per l’altro verso, così non è, e non lo era neanche prima di questo viaggio universitario, in questo facoltoso ed interessante ateneo barese.

Tutto quindi cambia – o dovrebbe cambiare specie per i giovani – anche quello che si è appreso, e di cui si è conquistato un bel voto. Tutto infatti si evolve. In un mondo così mutevole le cui conoscenze – specie in itinere – sono ‘magmatiche’, cangianti e – scusate il termine – ‘appiccicose l’una all’altra’. Credo dunque, che non ci si può permettere di alienarsi il testo, ne di acquisire fotocopie, peraltro bandite dal discorso.

A ritroso, dopo la visione del video di Corning, – proposto di seguito – ci si può chiedere se tale video possa in qualche modo richiamare il concetto del “determinismo tecnologico” di Marshall McLuhan, in modo da dare una netta percezione del suo esistere? Ovvero, se tale video può essere la dimostrazione, di come si può visualizzare quel mondo possibile (la Prof.ssa S. Ghiazza forse direbbe quella “Weltanschauung”) teorizzato come “villaggio globale“?

Si ritiene che il video di Corning lo faccia. Corning ha realizzato un video onirico, dal nome “A Day Made of Glasse” per scopi commerciali e per far vendere la sua punta tecnologica racchiusa nei suoi schermi di vetro o flessibili, ecc. Ma, tale video fa anche al caso in esame, e può essere usato per dimostrare la percezione del concetto citato.

Lo si propone anche per segnalare quello stato d’animo, quella percezione di come le persone modificherebbero i propri comportamenti entrando d’amblée in un nuovo mondo, tra quelli possibili, specie se ad entrare sia un ‘immigrato digitale‘ all’inizio del suo viaggio metaforico.

Infine, anche al di la di altre interessanti disquisizioni sulla percezione tattile delle futuribili interfacce del nuovo “villaggio globale” di Corning, e quindi, anche dello studio analitico delle innovative ‘interfacce‘ proposte. Dicevo, quali considerazioni si possono ancora fare? Tante, ovviamente. Per esempio, di li a poco forse il nostro immigrato inizierebbe una  nuova avventura, quella del ‘costruzionismo sociale‘ che tenderebbe a modificare ancora l’ambiente, immaginato così proteso nel futuro,  per plasmarlo ancora, e poi ancora, alle proprie necessità.

Per rafforzare in qualche modo quando dichiarato nel presente articolo, si dica che lo stesso Autore Giuseppe Riva dell’interessante ed impareggiabile testo “Psicologia dei nuovi media” riporta a pag. 64 il concetto di “Costruzionismo Sociale” attribuendolo ad un non meglio precisato “Williams“. Del quale vorremmo maggiori notizie. Ma da ricerche è emerso che non esiste nessun “Williams” di un nostro interesse, ma se in Google inseriamo “williams” con “Costruzionismo” le uniche pagine che risultano sono un corto circuito, in quanto ci rimandano a documenti dello stesso autore del testo. Non possiamo risalire dai Riferimenti Bibliografici ne dall’Indice Analitico in quanto la voce all’autore non compare nelle due sezioni. Altri risultati propongono invece “William“, senza la “s” finale. Ma in questo caso risultano due occorrenze ambedue interessanti e delle quali una farebbe al caso nostro. Ma a quale dei due pensava l’autore del testo?

La prima occorrenza riguarda “William James” (New York, 11 gennaio 1842 – Chocorua, 26 agosto 1910) che sosteneva infatti:

« il dipartimento volitivo della nostra natura domina sia il dipartimento razionale sia il dipartimento sensibile; o, in linguaggio più chiaro, la percezione e il pensiero esistono solo in vista della condotta »

Ma questo concetto ci sembra però, più rafforzare la teorica del determinismo tecnologico, in quanto il pensiero risulterebbe plasmato dall’ambiente che a sua volta determinerebbe la condotta. In ogni caso ci lascia parecchio margine di dibattito.

Il secondo caso invece riguarda invece “William James McGuire” (1925–2007) che sembra avere un più stretto rapporto con il concetto del “Costruzionismo Sociale“, da come si può vedere dai documenti linkati: uno e due.

Certo è che chi si è venduto il testo non può verificarlo, ma di “Costruzionismo Sociale“ parleremo un’altra volta, ora è di scena il video di Corning.

Buona visione!

Antonio Conte

Futuro digitale/ Il video completa l’esperienza tattile



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