G8, a RepIdee il pm che seguì l’inchiesta della Diaz, il Coisp:

Creato il 09 giugno 2015 da Yellowflate @yellowflate

"Infierire contro la Polizia è un argomento garanzia di successo per tutte le occasioni... quando il dibattito langue... ecco la solita ignobile campagna anti-divise. Ma per le sue parole Zucca dovrebbe essere querelato!"

" Servono leggi che costringano la Polizia ad essere fedele alla Costituzione".

"Queste le parole attribuite dal sito di Repubblica al pm Enrico Zucca. Ce n'è abbastanza per una pesante querela contro il magistrato, forse così tanto preso dalla foga generata dall'essere l'ospite d'onore all'ennesima crocifissione delle Forze dell'Ordine in un processo senza contraddittorio da non aver dato abbastanza peso alla gravissima offesa arrecata all'intero Corpo della Polizia di Stato, a migliaia e migliaia di donne e uomini che ogni giorno lottano per la sicurezza di tutti, a partire dalla sua".

Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, commenta così una delle affermazioni attribuite sul sito di Repubblica a Enrico Zucca, pm simbolo delle inchieste del G8 del 2001, invitato parlare in pubblico di questi temi a Repubblica delle idee. Zucca ha avuto parole alquanto dure sulla Polizia, su quanto avvenne a Genova, su quanto ne seguì e sull'asserita inadeguatezza dell'attuale legislazione che non sarebbe sufficiente ad affrontare gli "abusi" delle Forze di Polizia che, secondo il pm " non sono un fatto sporadico, ma sono fenomeni endemici e strutturali non della polizia italiana, ma dei corpi di polizia in genere".

Ma " se i corpi di polizia stranieri studiano questo fenomeno - ha aggiunto -, allo stato attuale la polizia italiana ancora oggi rifiuta di leggere se stessa ".

E Zucca ne ha avute anche per il collega Raffaele Cantone, criticato per aver difeso la democraticità della Polizia. " Sono allibito dalle dichiarazioni di Cantone... - ha detto -... Cantone non coglie che nei comportamenti della polizia così duramente sanzionati dalla Corte di Strasburgo sono contenuti proprio quegli elementi che internazionalmente definiscono la cosiddetta corruzione per nobile causa fenomeno tipico delle forze di polizia. Ed è un peccato che non se ne sia accorto visto il suo ruolo al vertice dell'anticorruzione".

Da ultimo, Zucca ha giudicato assolutamente insoddisfacente il disegno di legge passato alla Camera sull'introduzione del reato di tortura perchè " già nella parte introduttiva - ha detto - fa riferimento a fatti lontani, da Beccaria agli Stati Uniti, ma non prende mai in esame i fatti del G8 ".

"Certo che è innegabile - aggiunge Maccari -, infierire contro la Polizia è un argomento garanzia di successo per tutte le occasioni... quando il dibattito langue... ecco la solita ignobile campagna anti-divise. Ma continuare a strumentalizzare quei drammatici fatti a 14 anni di distanza solo per strappare qualche applauso e vantarsi dei propri successi da pm appare veramente meschino. Specie se certe analisi sono seguite da considerazioni che vorrebbero sembrare verità assoluta ma sono e restano mere opinioni personali, e non si può certo dire 'obiettive'! Non ci azzardiamo ad entrare nel merito del valore del pubblico ministero Zucca, e lui, per parte sua, non ha sicuramente i titoli o la superiorità per entrare nel merito e soprattutto per contestare il valore, l'efficienza e la competenza della Polizia italiana o del suo collega Cantone".

"E se una critica allo Stato ed alla Polizia si vuol muovere - incalza il Segretario Generale del Coisp -, allora essa deve andare esattamente nella direzione opposta a quella delle azzardate parole di un magistrato forse non pago dei titoli sui giornali conquistati 14 anni fa. L'Italia e la Polizia italiana sono cambiati talmente tanto, si sono talmente tanto fatti stringere all'angolo da burattinai e politicanti e commentatori di turno, si sono dimostrati e si dimostrano tutt'ora talmente terrorizzati dalle campagne mediatiche e politiche ordite contro chi porta le divise, che, come in un film dell'assurdo, oggi non si fa che discutere di come potersi difendere dai difensori. E l'impostazione dell'incontro cui Zucca è stato ovviamente invitato senza che ci fosse qualcun altro, che magari potesse sostenere una posizione diversa dalla sua, ne è la dimostrazione. Per avere successo in talk show e dibattiti pubblici basta contestare chi da sempre rappresenta e tutela le Istituzioni italiane e la stessa democrazia, anche con argomentazioni vecchie di 14 anni fa se serve... Mentre, intanto, le conseguenze di innegabili errori del passato, ma soprattutto delle continue strumentalizzazioni che ne sono seguite, non fanno che abbattersi su quelle persone che invece, a costo di sacrifici enormi, mantengono quotidianamente alto l'onore di un Corpo cui si dovrebbe solo dire grazie, scervellandosi pensando a come sostenerlo, tutelarlo, garantirlo contro continui ignobili attacchi. E non, come avviene in Italia, trovando continui espedienti per farla passare liscia a chi viola la legge, riducendo le garanzie a difesa dei diritti dei cittadini onesti, inculcando nella gente l'odiosa idea che chi porta la divisa è qualcuno di cui aver paura, e soprattutto legando di fatto le mani a chi dovrebbe intervenire per prevenire e reprimere reati e far rispettare le regole. Tutte cose di cui i vari indulti, le varie depenalizzazioni, le leggi sulla tortura, nonché alcuni dibattiti pubblici, possono ampiamente prendersi il merito".


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