Troppo tempo è passato da quando qualche esponente della nostra bella politica ha rilasciato qualche bella perla di saggezza.
L’uomo, poco credibile, in questo caso è Gabriele Albertini, sostenuto da quel gran bel pezzo di beep di Mario Monti.
“Ma perché dobbiamo condannare, o comunque obbligare, un figlio a essere necessariamente omosessuale, quando invece potrebbe essere tranquillamente eterosessuale? È chiaro che il figlio di una coppia omosessuale cresce in un ambiente che quasi lo obbliga a essere omosessuale.”
Non è uno scherzo, queste parole le ha dette proprio un europarlamentare. Prima di tutto i bambini, non crescono solo insieme ai loro genitori, ma insieme ad un contesto molto più grande, chiamato società. Punto secondo, i gay non nascono sotto i cavoli, ma nelle famiglie eterosessuali.
“L’omosessualità non è un valore, ma è una scelta. Libera e assolutamente autonoma”
Ovviamente qui, stava facendo un provino per Zelig. Senza dubbio, sarà stato scartato. Ma io, essendo idiota, voglio ragionare su quello che Albertini dice. Se poco prima, i poveri bambini che crescono insieme a due persone dello stesso sesso sono obbligate a diventare omosessuali, qualche secondo dopo, l’omosessualità diventa una scelta. Quindi i bambini – ragionando sempre, mantenendo la linea d’ignoranza del povero Albertini – potrebbero comunque scegliere se essere o no gay?
Probabilmente non avrò risposta, ma non importa. Voglio solo far capire quanto queste persone giochino con la vita ed i sentimenti delle persone, senza nemmeno pensare a quel che dicono.
Ma guarda te se può stare in circolazione un malato come Gabriele Albertini, vi prego non votatelo, e non votate nemmeno Mario Monti.
Il Piccolo Principe