Primarie vere, vale a dire:
- svolte sotto la responsabilità di un comitato dei garanti composto da personalità della società civile di indiscussa imparzialità e autorevolezza morale.
- con candidati che partecipino a titolo individuale, e non come rappresentanti ufficiali o nei fatti sostenuti da un partito, – aperte anche a candidati non iscritti ad alcun partito.
- organizzate in modo da offrire a tutti i candidati pari chance, con un rigoroso e contenuto limite del tetto delle spese consentite per la competizione, pena l¹invalidazione della candidatura.
- obbligatoriamente fondate sulla partecipazione a dibattiti con la presenza di tutti i candidati, quale modalità privilegiata di campagna elettorale.
Quanto all’esito:
- Nel caso nessuno dei candidati raggiunga il 50% più uno dei voti si svolge un ballottaggio tra i due più votati la domenica successiva.
Siamo convinti che senza una decisione immediata, che consenta il maturare di candidature della società civile e di una partecipazione di massa, anche via internet, alla loro individuazione e alla formulazione dei programmi, un numero crescente e infine smisurato di potenziali elettori sarà tentato di disertare le urne o alternativamente affidarsi a movimenti estranei e contrari al campo di centrosinistra col risultato di favorire la vittoria di una coalizione di destra.
Deve essere chiaro che la responsabilità politica e morale di un tale esito peserebbe tutto sui dirigenti dei tre partiti che non avessero voluto indire fin da ora le primarie vere che stiamo chiedendo, rifiutandole apertamente o ancor peggio impedendole con argomenti e condotte dilatorie.
Il tempo che ci separa dalle prossime elezioni politiche si conta ormai in mesi. Il conto alla rovescia è ormai iniziato.
Non possiamo farci trovare impreparati.
Rinviare l’indizione delle elezioni primarie di coalizione oltre giugno, equivale a decidere di non farle o farle per finta.
Giorgio Airaudo, Paolo Flores d’Arcais, Margherita Hack, Gad Lerner, Arturo Parisi