GAIA, Oracle e le mappe stellari

Creato il 17 settembre 2013 da Media Inaf

La scelta di Oracle è stata compiuta con l’obiettivo di gestire e rendere accessibile, secondo rigorosi canoni ITC, l’immensa mole di informazione che riempirà l’archivio di missione presso il Data Processing Center Italiano (DPCT; http://www.altecspace.it/en/programs/data-processing-management). Un patrimonio di dati astronomici che, in più di un quinquennio, andranno accumulandosi e che dovranno essere preservati per tutto il XXI secolo ed oltre. È il cosiddetto “Gaia Legacy Archive”, ovvero l’eredità di Gaia: presupposto scientifico vitale e cardine operativo per il futuro della ricerca astronomica e spaziale italiana.

La ricerca astronomica italiana ha consolidato negli anni la partnership con Oracle ed oggi l’INAF ha ulteriormente valorizzato questa scelta: infatti l’Osservatorio Astrofisico di Torino ha deciso, insieme agli ingegneri informatici di ALTEC (che hanno realizzato l’infrastruttura ed operano per ASI ed INAF il DPCT) di implementare Oracle Enterprise Manager (OEM) 11g per monitorare e gestire le proprie infrastrutture, di sviluppo, di test ed operativa, destinata alla missione Gaia. Nel contempo considera con crescente interesse, al pari di analoghi contesti di ricerca scientifica quali quello del CERN, la nuova versione di Oracle 12c che include applicazioni middleware, database (DB) e sistemi hardware orientati al “Big Data”. Il DPCT@ALTEC che mantiene l’infrastruttura e la banca dati della partecipazione Italiana alla missione Gaia è essenziale per tutte le operazioni a supporto del progetto scientifico. Questo ha l’ambizione di osservare circa 700 volte tutto il cielo, arrivando a produrre 1000 miliardi di osservazioni elementari, con lo scopo ultimo di realizzare una mappa tridimensionale della nostra galassia: la Via Lattea.

Con la versione 11g di OEM del DBMS Oracle l’INAF gestisce e rende efficienti molteplici istanze del DB Oracle e la loro collocazione in Oracle Real Application Clusters gestendo, istantaneamente, fino oltre 1200 operazioni simultanee sui diversi DB di missione. Fra i vantaggi assicurati spiccano l’automazione delle mansioni di gestione del ciclo di vita e di configurazione dei DBMS tra cui: la verifica delle policy di sicurezza, la gestione delle prestazioni e della messa a punto delle risorse H/W sia fisiche che virtuali, che compongono l’infrastruttura dell’organizzazione, le esigenze di scalabilità. È questa una condizione ottimale per il popolamento del DB con i dati della missione e dell’esecuzione su questo di tutte quelle operazioni ancillari che consentiranno, dopo il lancio, di “manipolare” le moli di dati, crescenti in termini di quantità e certamente non predicibili in termini di casistiche, garantendone un efficiente “data retrive”. Un presupposto ineludibile, quest’ultimo, allo sfruttamento da parte degli applicativi di caratterizzazione e validazione delle prestazioni scientifiche già sviluppati o che si aggiungeranno. OEM di Oracle permette anche di gestire la piattaforma middleware (supportando il corretto interfacciamento dei DB verso le parti dell’infrastruttura di produttori terzi). “I DB di Gaia”, dice Mario Lattanzi, responsabile Italiano del progetto, “sono critici per le operazioni ordinarie della missione e per gli esperimenti previsti che il team scientifico INAF dovrà effettuare su questi: affidabilità e plasticità sono pertanto essenziali. Ottimizzare la nostra infrastruttura Oracle è cruciale anche perché dobbiamo supportare la crescente quantità di dati rispettando nel contempo determinati budget”. “Abbiamo bisogno”, ha proseguito, “di poter controllare in modo automatico la compliance delle configurazioni gestendole proattivamente nel nostro ambiente operativo. Ci attendiamo di ottimizzare i tempi di processamento creando margini idonei ad affrontare eventuali imprevisti che, se certamente ci saranno nelle prime fasi della missione, potranno sopraggiungere nei cinque anni di attività del satellite, quando il DB risulterà popolato da una mole consistente di dati. OEM monitora le diverse componenti dell’infrastruttura e ci allerta su un gran numero di aspetti operativi prima che questi diventino un problema e questo, insieme al Supporto Avanzato di Oracle, lascerà più tempo ad astronomi ed ingegneri per le attività a maggiore valore aggiunto”.

Il Satellite Gaia è una missione spaziale astrometrica sviluppata dall’Agenzia Spaziale Europea, che avrà il compito di compilare un catalogo di circa un miliardo di stelle fino alla magnitudine 20, effettuando misure astrometriche di altissima precisione.

Fonte: Media INAF | Scritto da Redazione Media Inaf


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